IA e doppiaggio, una risoluzione contro l'alias digitale

In commissione alla Camera la proposta a firma Mollicone

(ANSA) - ROMA, 31 MAR - Tutelare il doppiaggio, che in Italia rappresenta un'eccellenza riconosciuta in tutto il mondo, dallo sfruttamento potenziale che può derivare dall'uso dell'intelligenza artificiale. È l'obiettivo che si prefigge la risoluzione presentata in commissione Cultura della Camera a prima firma del suo presidente, Federico Mollicone (FdI), nell'ambito del lavoro avviato dall'organismo con l'indagine conoscitiva sull'impatto della digitalizzazione e dell'innovazione tecnologica. "Le innovazioni tecnologiche, e in particolar modo i nuovi sistemi di intelligenza artificiale generativa, stanno portando all'elaborazione di sistemi tecnici sempre più complessi per lo svolgimento del lavoro in tutto il comparto del doppiaggio, sia per l'aspetto creativo che per quello più strettamente legato al lavoro, anche rispetto alla cessione dei diritti d'autore e di interprete esecutore" si premette nella risoluzione in cui si ricorda, ad esempio, che anche rispetto alle piattaforme streaming "l'84 per cento degli utenti italiani di Netflix sceglie l'audio in italiano per le opere in altre lingue". Nella risoluzione si impegna allora il governo ad adottare iniziative urgenti per garantire che "tutti i dati relativi a persone o opere, siano essi già digitalizzati come file di testo, audio, video o di immagine o catturati dalla realtà, non possano essere utilizzati per il training di modelli di intelligenza artificiale senza l'esplicito consenso informato dei loro legittimi proprietari, evitando casi di 'alias digitale'". E, soprattutto, che venga proibito l'uso di video, immagini, suoni o testi non coperti da una licenza di sfruttamento o che non siano stati esplicitamente ceduti per il training di intelligenza artificiale. La risoluzione sollecita anche l'introduzione di diciture volte a indicare i prodotti generati dall'IA, totalmente o anche solo parzialmente, "considerata anche la facilità con cui queste tecnologie possono essere usate per generare falsi credibili". La risoluzione punta anche a sollecitare il governo ad adottare iniziative per individuare un "responsabile" nel caso di utilizzo senza consenso di materiale protetto da copyright ed anche ad imporre requisiti di trasparenza e attribuzione per le opere generate da intelligenza artificiale, "in modo che gli utenti siano consapevoli della natura e dell'origine del contenuto". La risoluzione sarà all'esame della Commissione Cultura mercoledì 2 aprile . Lo stesso giorno la Commissione esaminerà anche la proposta di modifica della legge in materia di tutela del diritto d'autore relativo alle fotografie, presentata dal deputato Alessando Amorese insieme a Fderico Mollicone. (ANSA).

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