In trecento a Venezia per solidarizzare con studenti dell'Udu

(v. 'Vandalizzata per la terza volta...' delle 12.25)

(ANSA) - VENEZIA, 08 MAR - Gli studenti dell'Unione degli Universitari di Venezia, Padova e Verona e della Rete degli Studenti Medi Veneto con moltissime altre associazioni aderenti e la cittadinanza tutta, si sono radunati nel pomeriggio in 300 in campo Saffa, nel centro storico lagunare, per un presidio in risposta alle azioni compiute degli ultimi tre giorni a danno della loro sede. Con striscioni, cartelloni e interventi pubblici, hanno manifestato "contro il fascismo dilagante e il silenzio delle istituzioni" "Oggi avrei voluto esprimere in modo diverso la mia rabbia, avrei voluto essere nelle piazza a manifestare, con amiche e amici, compagne e compagni, a parlare di transfemminismo, di 8 marzo, di lotta nei confronti del patriarcato - dice Angelica Morresi, coordinatrice dell'Unione degli Universitari di Venezia - e invece la rabbia che provo, che proviamo, è per questi tre attacchi fascisti, omofobi e violenti in meno di una settimana. Sono giorni che continuiamo a vedere gesti vigliacchi, scritte infami sui muri, minacce di morte, aggressioni squadriste. E siamo ancora più stanchi del silenzio. Del silenzio complice delle istituzioni che dovrebbero difenderci". Continua poi Marco Nimis della Rete degli Studenti Medi del Veneto: "abbiamo scelto di essere in piazza oggi perché quello che è successo non è un caso isolato, non sono semplici insulti o goliardate, come le definirebbe qualcuno, ma atti politici, precisi, che mirano a colpire chi si organizza, chi non abbassa la testa, chi lotta per un'alternativa a un sistema che si nutre di discriminazione, di autoritarismo, di paura. E' successo a noi, è successo anche qualche giorno fa - riferisce - durante un concerto sempre a Venezia, è successo poche settimane fa ad uno studente che è stato picchiato dentro la sua scuola a Vicenza. La destra estrema si sente legittimata, protetta, coccolata da un governo che non perde occasione per strizzare l'occhio ai nostalgici del ventennio. E le istituzioni locali? Mute. Indifferenti. Complici. Chi tace di fronte a queste aggressioni si assume la responsabilità politica e morale di permettere che accadano". (ANSA).

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