Inchieste urbanistica: famiglie chiedono tavolo con Procura

Incontro tra acquirenti delle case e sindaco Sala

(ANSA) - MILANO, 19 MAR - È durato circa due ore l'incontro tra il sindaco di Milano Giuseppe Sala e gli esponenti del comitato 'Famiglie sospese, vite in attesa' che rappresenta le circa 1600 famiglie che hanno acquistato casa, ma non riescono ad entrarne in possesso a causa dei cantieri bloccati per le inchieste sull'urbanistica. Gli acquirenti hanno investito i loro risparmi in residenze coinvolte nelle inchieste come, per citarne solo alcune, Lac, Scalo House, Park Towers, Piazza Aspromonte, Via Lepontina. "Abbiamo chiesto un tavolo con Comune, Procura e i costruttori - ha spiegato Filippo Borsellino, portavoce del comitato Famiglie sospese, vite in attesa -. La seconda cosa è un aiuto dal Comune per capire il reale numero delle persone e dei nuclei famigliari coinvolti in tutto questo, perché siamo venuti a contatto in questi mesi con persone che hanno comprato su carta, e non rientrano nella casistica delle nostre 1625 persone. Ci dicano quante persone sono coinvolte in questo dramma sociale". Le famiglie fanno poi un appello al governo "perché faccia una legge che ci tuteli, non siamo di nessun colore politico, serve una soluzione bipartisan che possa sistemare la nostra situazione". Sala ha espresso ai cittadini la sua disponibilità e apertura al dialogo. "Ci sono i risparmi di una vita bloccati, ci sono persone che non riescono a uscire dai progetti e ci sono famiglie anche in edilizia convenzionata - ha detto ancora -, quindi non parliamo solo di ceto medio, ma anche basso della città. Alcuni progetti non sono nemmeno partiti perché non se la sono sentita di portali avanti. Noi famiglie siamo le uniche vittime di questa situazione perché non sapevamo che ci fossero delle irregolarità. Chiediamo di essere tutelati. Ci rivedremo e in una o due settimane speriamo che ci sia un tavolo permanente". In città, hanno osservato i cittadini rappresentanti del Comitato, sono poi altri 150 i progetti bloccati che non sono partiti per paura di incorrere in inchieste della procura. (ANSA).

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