Omicidio Crox, oggi discussione al Tribunale per i minorenni

(ANSA) - L'AQUILA, 06 MAR - Non saranno fisicamente in aula all'Aquila i due ragazzi imputati per l'omicidio del sedicenne Christopher Thomas Luciani, 'Crox' per gli amici, ucciso con 25 coltellate il 23 giugno 2024 nel parco 'Baden Powell' di Pescara per un piccolo debito di droga. Accusati di omicidio volontario, con le aggravanti della crudeltà e dei futili motivi, potranno seguire in collegamento video, uno dal carcere minorile di Bari, l'altro dall'Istituto penale per i minori di Roma, la discussione che inizia questa mattina nel Tribunale per i minorenni dell'Abruzzo dove la sentenza, dopo le richieste del Pm Angela D'Egidio, è attesa in giornata. I due adolescenti - coetanei della vittima all'epoca dei fatti - sono comparsi in aula davanti al gup Cecilia Angrisano lo scorso 17 febbraio, in un'udienza nel corso della quale è stata illustrata la perizia psichiatrica nei confronti di uno di loro, quello che ha sferrato le prime dieci coltellate, perizia che i difensori Massimo Galasso e Roberto Mariani avevano chiesto in virtù di un gesto autolesionistico compiuto in passato dal ragazzo. La perizia, affidata a Stefano Ferracuti dell'università La Sapienza di Roma e a Giovanni Camerini dell'università di Bologna, ha restituito l'immagine di una personalità anaffettiva e manipolativa, ma comunque di un soggetto in grado di affrontare un processo. Secondo la Procura minorile, i due giovani, insieme ad altri amici, avrebbero attirato Crox nel parco. Appartatosi con lui in una zona con fitta vegetazione lontano dalla vista degli altri, il primo aggressore, figlio di un'avvocata, lo avrebbe colpito con dieci coltellate alla schiena, passando poi il coltello all'amico, figlio di un carabiniere, che ha infierito con altre 15 coltellate; rappresentato dagli avvocati Marco Di Giulio e Vincenzo Di Girolamo, il ragazzo ha rivelato di aver agito nel timore di essere ucciso anche lui. Dopo l'omicidio, i due sedicenni, con il resto del gruppo consapevole di quanto accaduto, sono andati al mare dove hanno fatto sparire l'arma del delitto. Uno degli amici, però, non ha retto e, a sera inoltrata, ha raccontato tutto al padre. Oggi la discussione, nell'udienza con rito abbreviato, sarà prettamente tecnica: i ragazzi hanno confessato e raccontato dettagliatamente quanto accaduto, alcune fasi sono documentate anche dalle telecamere del parco. La discussione è finalizzata a ottenere una condanna più contenuta che potrebbe far sì che le difese rinuncino al ricorso in appello, usufruendo della riduzione di un sesto della pena. A rappresentare la parte civile ci sono gli avvocati Giacomo Marganella e Cecilia Ventura. (ANSA).
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