Sciopero Anm, convegno a Cagliari 'pm perderà indipendenza'

'Nessun cambio di passo sui tempi della giustizia'

(ANSA) - CAGLIARI, 27 FEB - "Questa non è una riforma della giustizia, che pure è colpita da immensi problemi che questa riforma non ambisce a risolverne neppure uno piccolo. E' invece una riforma dell'odierno assetto costituzionale della magistratura, che porta a uno stravolgimento pericoloso, dividendo le carriere dei pubblici ministeri da quelle dei giudici e aprendo la strada al pericolo più grande, quello dell'assoggettamento del pubblico ministero al potere esecutivo e quindi ad una perdita di autonomia e indipendenza da parte dell'autorità giudiziaria". Nelle parole di Andrea Vacca, presidente della giunta dell'Anm Sardegna e componente del comitato direttivo centrale dell'associazione nazionale magistrati le motivazioni che hanno portato allo sciopero con lo stop a diverse udienze al tribunale di Cagliari. Non tutti si sono astenuti, "ma tantissimi - ha spiegato il rappresentante dell'associazione - condividono le ragioni di questa mobilitazione". I giudici hanno aperto le porte del Palazzo di giustizia per un convegno al quale si sono presentati con coccarda tricolore sulla toga e in mano una copia della Costituzione per gridare la propria contrarietà alla riforma costituzionale sulla separazione delle carriere e del nuovo Csm. "La perdita di autonomia e indipendenza ha una ricaduta sul servizio giustizia che i magistrati erogano ai cittadini, i quali rischiano di perdere l'eguaglianza davanti alla legge - ha spiegato ancora Vacca - Autonomia e indipendenza vulnerate rischiano di portare a un pubblico ministero più forte con i deboli e più debole con i forti. Dal punto di vista del processo, per i cittadini qual è l'effetto concreto? - si è chiesto - Zero. Questa riforma, apparentemente urgentissima, non risolve neanche un problema della giustizia. I tempi dei processi non cambieranno neanche un po'" Il presidente della giunta Anm Sardegna spiega anche che "la magistratura non è contro nessuno se non contro la riforma per le ragioni che ho appena esposto. Non è certamente contro questo governo o contro il governo di turno che legittimamente seguirà il suo percorso parlamentare. Non difendiamo nessun interesse corporativo, semplicemente stiamo mostrando, divulgando le ragioni per cui appunto questa riforma è così preoccupante" (ANSA).

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