Torino, aperto il processo per il suicidio di Moussa Balde nel Cpr

Nel processo per la morte di Moussa Balde, il migrante suicida al Cpr di Torino, "manca un pezzo. E' un processo a due persone ma credo debba essere un processo al Cpr. C'e' una responsabilita' individuale, ma anche una responsabilita' istituzionale e un obiettivo del processo penso sia anche farla venire alla luce, perche' tutto questo non deve succedere piu', ed e' importante dirlo quando siamo in procinto di rivedere quel centro riaperto". Cosi' l'avvocato Gianluca Vitale, l'avvocato che assiste i familiari di Moussa, che ci sono costituiti parte civile al processo iniziato oggi a Torino. "Mi auguro vengano chiusi tutti i Cpr - ha aggiunto il legale - e la verita' giudiziaria potrebbe aiutare anche in questo senso".

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