Truffa a banca su fondi a consumo, Gdf sequestra 1,4 milioni

15 indagati nel Catanese, anche direttore e dipendente filiale

(ANSA) - CATANIA, 12 MAR - Militari della guardia di finanza di Catania hanno eseguito un sequestro preventivo di beni per 1.421.000 euro nei confronti di 15 persone nell'ambito di una indagine per una presunta frode in danno al Credito Valtellinese, istituto bancario del gruppo Crédit Agricole Italia. Al centro delle indagini, coordinate dalla Procura di Catania, la concessione di circa 170 finanziamenti al 'consumo', tutti per un importo fino a 30mila euro ed erogati dalla sola filiale di Acitrezza in nove mesi ed esclusivamente a nuovi clienti.Tra gli indagati il direttore della filiale, Giuseppe Romano, e un dipendente, Giuseppe Spoto. Secondo quanto accertato i 15 indagati si sarebbero appropriati di parte delle delle somme finanziate. Secondo quanto accertato, tre indagati, Laura Antonia Landolina, Dario Mazzeo e Antonio Soro, avrebbero avuto il compito di procacciare nuovi clienti alla filiale di Acitrezza, spacciandosi per mediatori finanziari dell'istituto. Indagati anche dieci fittizi datori di lavoro ( (Sebastiano Alessandro Campisi, Ilaria Andrea Caponnetto, Mario Finocchiaro, Carmela Inserra, Lucrezia La Rocca, Giuseppe Nassi, Samuel Simone Paternò, Antonio Serrano, Livio Sorrentino e Daniele Barone) che avrebbero prodotto documenti falsi ed irregolari per l'erogazione del finanziamento. Il direttore e il dipendente della filiale avrebbero avuto il ruolo di avallare le varie richieste di finanziamento. I tre incaricati di procacciare nuovi clienti avrebbero individuato potenziali vittime tra persone in gravi difficoltà economiche, convincendole ad aprire un conto corrente in filiale con la promessa di poter ottenere finanziamenti senza la necessità di fornire garanzie. Contestualmente all'accreditamento del finanziamento una parte delle somme erogate veniva sottratta dal conto corrente appena aperto sia attraverso prelievi in contante sia mediante bonifici e assegni circolari e veniva poi distribuita tra le persone coinvolte nel reato, tre dei quali avrebbero reinvestito il denaro truffato. Il gip, accogliendo la richiesta della Procura distrettuale di Catania, ha emesso il provvedimento di sequestro cautelare ritenendo "sussistente un grave quadro indiziario in ordine ai reati di truffa, associazione per delinquere e autoriciclaggio, quest'ultimo con l'aggravante dell'avere, Spoto e Romano, commesso il fatto nell'esercizio di un'attività bancaria o finanziaria". (ANSA).

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