Carinzia, l’hotspot europeo per la green economy
Grazie a un impegno decennale nell’ambito delle energie rinnovabili, dell’innovazione tecnologica e della sostenibilità ambientale, la Carinzia oggi si distingue e “fa scuola” nel panorama della green economy europea. Il Länder austriaco, che confina con il Friuli-Venezia Giulia e la Slovenia, offre alle imprese un sistema integrato composto da finanza dedicata, ricerca applicata, centri di eccellenza e solide filiere innovative. A ciò si aggiunge l’attività concreta delle istituzioni verso la realizzazione degli obiettivi di neutralità carbonica, ormai a portata di mano.
La neutralità carbonica
La Carinzia è infatti in prima linea nel suo percorso continuo verso la neutralità carbonica, sostenuta anche da efficaci strategie di marketing territoriale. Entro il 2030 la maggior parte delle aziende dovrà aver raggiunto la neutralità delle emissioni di Co2. Grazie a ricchezze naturali abbondanti e a un robusto settore industriale legato al legno, una risorsa rinnovabile, la Carinzia ha già conseguito un traguardo significativo: il 100% dell'energia elettrica è prodotta da fonti rinnovabili, con una prevalenza di energia idroelettrica. Inoltre, il Rapporto sulle Opportunità di Mercato dell’Economia Verde della FH Carinzia evidenzia come il settore della Green Economy attualmente rappresenti il 9,5% del valore aggiunto lordo regionale, posizionando la Carinzia tra le regioni leader in Austria.
Supporto finanziario e programmi di sviluppo
Per sostenere questo ecosistema, la Carinzia ha attivato una serie di programmi di finanziamento e incentivi tramite il Fondo per lo Sviluppo Economico (KWF). Iniziative come “First Green” e “Produzione EFRE/JTF.Invest” garantiscono supporto alle aziende nell’adozione di pratiche sostenibili, promuovendo progetti di ricerca e sviluppo orientati verso soluzioni ecologiche, digitali e resilienti.
Ricerca e centri di eccellenza
Tra i progetti più innovativi spicca il Sonnenkraft Campus, un centro d’eccellenza per l’energia solare che sta sorgendo nell’area dell’ex stazione di servizio Blintendorf, lungo la statale S37 nei pressi di St. Veit an der Glan. Questo parco all’avanguardia, oltre a diverse colonnine di ricarica per veicoli elettrici, ospita un’esposizione permanente sull’energia solare e spazi dedicati a seminari, evidenziando l'impegno della regione per le tecnologie sostenibili. Il campus accoglie anche diverse aziende leader nel settore, tra cui Vivatro, specialista del fotovoltaico e proprietario del sito; KS, che sviluppa grandi impianti solari, e Prefa, che integra moduli solari nelle sue soluzioni di copertura. L’azienda tedesca di facciate Seele ha recentemente aderito all’iniziativa, consolidando la posizione della Carinzia come centro di innovazione nelle energie rinnovabili. Un ulteriore passo in avanti è previsto con la costruzione della “Skytower”, un edificio di 32 metri progettato per ospitare ulteriori aziende del settore solare e favorire il networking necessario allo sviluppo di nuove soluzioni rivoluzionarie. Nel frattempo, all’Università FH Kärnten di Villach, un team di ricerca si sta dedicando a migliorare l’efficienza delle batterie agli ioni di litio, un aspetto cruciale per il futuro della mobilità elettrica. L’obiettivo è ottimizzare la performance e la durata delle batterie, riducendo il consumo energetico dei veicoli elettrici, un lavoro che ha già suscitato interesse a livello internazionale. Nella stessa area si trova anche il “Wood K plus” di St. Veit an der Glan, dove si sviluppano tecnologie avanzate per materiali in legno e compositi derivati da risorse rinnovabili. Qui, un progetto rivoluzionario riguarda i sensori a base di cellulosa, che rappresentano un’alternativa sostenibile e meno costosa rispetto ai tradizionali sensori in plastica. Questi sensori stampati su carta possono essere utilizzati in molteplici applicazioni, dal monitoraggio dei processi produttivi alla manutenzione preventiva dei veicoli.
I cluster dell’innovazione verde
“Considerando la forza economica della Carinzia, il settore Green-Tech mostra una significativa concentrazione, conferendo alla regione un’ottima posizione di partenza per la trasformazione verde”, afferma Bernhard Puttinger, amministratore delegato del Green Tech Valley Cluster. Questo cluster rappresenta infatti uno dei principali motori dell’economia verde nel sud dell’Austria, collegando circa 300 aziende e diversi istituti di ricerca in Carinzia e Stiria, in una rete che si afferma come uno dei poli tecnologici e di innovazione di riferimento a livello globale per la sostenibilità ambientale e l’economia circolare. Attualmente, il Green Tech Valley Cluster è coinvolto nel progetto “GreenHub”, finanziato dall’Unione Europea, il quale mira a creare una piattaforma di supporto per le imprese nella conformità alle nuove normative europee sulla sostenibilità, offrendo soluzioni pratiche, collegamenti con centri di ricerca e informazioni su finanziamenti disponibili. Un’altra iniziativa di networking è il Forum Energia Carinzia, fondato 18 anni fa, che conta oggi circa 400 aziende associate. Questa associazione fornisce supporto nel processo di transizione ecologica e organizza annualmente settimane di consulenza per edilizia ed energia nella regione. Anche il settore della plastica è in forte sviluppo: la Carinzia si distingue come uno dei principali poli di innovazione nel riciclo della plastica in Austria, grazie alla presenza di un Plastic Cluster che promuove la collaborazione tra aziende e istituzioni. Questo ecosistema interconnesso non solo favorisce l’economia circolare, ma assicura anche opportunità di crescita attraverso progetti concreti come SynCycle, finalizzato al riciclo infinito della plastica tramite riciclo chimico. Aziende leader nel settore plastico, tra cui PreZero, Steinbeis, Lindner e Europlast, giocano un ruolo chiave in questo cluster. “Con il cluster - conclude Andreas Starzacher, responsabile dello sviluppo economico strategico presso il Fondo per lo Sviluppo Economico KWF - favoriamo la nascita cooperazioni all’insegna dell’innovazione, rivolte sia alle aziende locali, sia alle realtà che decidono di stabilirsi qui per sviluppare il proprio business. Inoltre, la presenza di istituzioni come l’Euregio HTL di Ferlach, che forma i giovani talenti nella tecnologia del riciclo, dimostra l’impegno della regione a investire nel futuro del settore”.
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