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Il lavoro che cambia, come affrontare le sfide del futuro

Le nuove generazioni chiedono flessibilità, migliore life-work balance e scelgono aziende con cui condividere valori e sviluppare il percorso di crescita

A team of young people in a modern office is discussing their project. The group consists of two men and two women, one of the is pointing at some papers while the others pay attention.
A team of young people in a modern office is discussing their project. The group consists of two men and two women, one of the is pointing at some papers while the others pay attention.

La trasformazione digitale, la transizione ecologica, le nuove prospettive economiche e le nuove professioni. L’inverno demografico sempre più rigido e la difficoltà di reperire nuove professionalità per competenze sempre più fluide e mutevoli. Sono tante le incognite per le imprese italiane, che faticano a trovare il personale per poter affrontare quella che da più parti viene letta come la ripresa post Covid pur a fronte di tassi di disoccupazione particolarmente elevati rispetto ad altri Paesi occidentali. Mancano professionalità in tutti i settori, dal turismo alla manifattura, dall’automotive alla logistica. Le aziende ricercano in prevalenza giovani diplomati o laureati in area Stem (Science, Technology, Engineering and Mathematics) che difficilmente riescono a trovare nel mercato.

Varie le ragioni, a cominciare dalla questione demografica, in un Paese con sempre meno nascite che registra pertanto un progressivo invecchiamento della popolazione. L’Istat segnala che dal 2008 al 2021 le nascite nel nostro Paese sono diminuite del 31% e prevede che nei prossimi cinque anni si conteranno 726 mila studenti in meno. L’onda demografica sarà lunga e saranno sempre meno i giovani che si affacceranno al mercato del lavoro nei prossimi anni. A scarseggiare sono soprattutto le competenze tecniche che dovrebbero accompagnare, da qui in avanti, in ogni settore, la transizione tecnologica e digitale delle imprese.

Ma a cambiare approccio al mercato del lavoro in questi ultimi anni sono state anche le persone, e i giovani in particolar modo. Chiedono maggiore flessibilità, un migliore life-work balance e scelgono aziende con cui condividere valori e sviluppare il loro percorso di crescita personale e professionale.

Two waiters looking at booking on tablet
Two waiters looking at booking on tablet

Fenomeni come la great resignation (le dimissioni di massa) e la migrazione da un lavoro a un altro, sembrano essere elementi caratterizzanti a cui le imprese non erano abituati. “Il mercato del lavoro è radicalmente cambiato in questi ultimi anni e il Covid ha accelerato alcuni fenomeni che già erano in atto”, spiega Maria Raffaella Caprioglio, presidente di Umana, fra i principali player di servizi hr in Italia, che impiega mediamente ogni giorno 32 mila persone, conta 144 filiali sul territorio nazionale e oltre 1400 collaboratori diretti. “E’ una evoluzione che coinvolge la cultura aziendale e i processi legati alla gestione delle risorse umane. Ogni azienda che aspira a mantenere alta la competitività sul lungo periodo, infatti, oggi deve ripensare necessariamente anche il proprio approccio alle persone”, aggiunge l’esperta.

Come detto, le imprese cercano in prevalenza figure Stem, ma in un contesto così mutevole, incontrano difficoltà. “La nostra diffusione sul territorio, le nostre competenze e la vicinanza a questi mondi, ci consentono di rispondere con efficacia alle loro esigenze”, rivendica la presidente di Umana. “Ma il tema rimane quello di costruire per queste imprese dei percorsi che consentano loro di trovare, e trattenere, figure specificamente profilate ma immediatamente operative. Determinante in questo senso è il rapporto fra il mondo della scuola e quello del lavoro, l’alternanza, l’apprendistato, lo sviluppo degli Its”.

Copyright Maskot .
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Ma va anche detto che oggi numerose aziende preferiscono intervenire direttamente nei processi formativi, costruendo insieme ad Umana, “percorsi formativi di alto livello, da ultimo miglio, diventati oggi una strategia di recruiting strutturato capace di superare le difficoltà di reperire professionalità più in linea con le loro esigenze”, racconta.

Il luogo di lavoro non è più quello di un tempo, le priorità e i requisiti chiave sono cambiati: “Siamo davanti a un nuovo ecosistema digitale sempre più incentrato sulle persone dove persiste la necessità di un cambio mindset dell’impresa verso il mondo del lavoro”, sottolinea ancora Caprioglio. “Le nuove generazioni chiedono maggiore flessibilità, migliore life-work balance e scelgono aziende con cui condividere valori e sviluppare il loro percorso di crescita personale e professionale, ed è importante accompagnare le imprese ad affrontare quei percorsi che possano aiutarle a rendere efficaci le loro strategie”.

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova