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L’agricoltura sostenibile cresce con i giovani imprenditori

La propensione al cambiamento e l’attenzione all’ambiente passano anche attraverso un ricambio generazionale più incisivo. Una spinta importante arriva dai fondi europei per lo sviluppo rurale della Regione del Veneto

L’agricoltura è uno dei settori più importanti dell’economia veneta e – a dispetto della sua immagine legata alla tradizione – è tra i comparti maggiormente impattati dalla doppia transizione in atto, tecnologica e ambientale. Caratteristiche che spiegano il richiamo della nuova “ruralità” verso tanti giovani, con il ricambio generazionale favorito anche dalla Politica agricola comune europea, del Piano strategico nazionale e del Csr 2023-2027 per il Veneto.

Nell’arco degli ultimi nove anni, grazie al Programma di sviluppo rurale 2014-2022, il ricambio generazionale in agricoltura ha trovato nei fondi europei gestiti dalla Regione del Veneto un contributo essenziale: sono stati 2.717 i giovani diventati “capo-azienda” grazie al cosiddetto “pacchetto giovani”, che ha garantito un sostegno complessivo (premio per insediamento, più contributo agli investimenti) di ben 271 milioni di euro. I beneficiari della misura hanno fatto registrare un’età media di 29 anni e sono per il 74% uomini e per il 26% donne.

REDFRAME S.a.s. di Gobbin Daniele & C.
REDFRAME S.a.s. di Gobbin Daniele & C.

Attualmente in Veneto gli agricoltori under 40 rappresentano l’8,2% delle circa 83 mila aziende agricole attive, secondo i dati Istat, e in regione il sostegno ai giovani agricoltori non mancherà nemmeno nei prossimi anni: il nuovo Complemento per lo sviluppo rurale del Psn Pac 2023-2027, avviato lo scorso febbraio, ha tra i suoi obiettivi prioritari proprio il sostegno al ricambio generazionale. Lo testimonia in questi giorni l’apertura del nuovo “pacchetto giovani”, che offre un aiuto complessivo pari a 35 milioni di euro e si pone l’obiettivo di sostenere 350 nuovi giovani agricoltori.

L’intervento si rivolge a soggetti tra i 18 anni e i 41 anni, che si insediano per la prima volta in un’azienda agricola in qualità di capo dell’azienda. La misura “SRE01” mette a bando in totale 14 milioni di euro e prevede l’erogazione di un premio a fondo perduto per un importo forfettario di 40 mila euro. Per accedere agli aiuti è necessario presentare unitariamente un piano di investimento aziendale che preveda l’attivazione di almeno uno dei seguenti interventi o azioni: “SRD01” (investimenti produttivi agricoli per la competitività delle aziende agricole), che può contare su 16 milioni di euro a bando; “SRD02” - Investimenti produttivi agricoli per ambiente, clima e benessere animale, invece, che presenta tre azioni: azione A - Investimenti per la mitigazione dei cambiamenti climatici (emissioni di ammoniaca), con una dotazione di 2 milioni di euro, azione C - Investimenti irrigui, con una dotazione di 1 milione di euro, azione D - Investimenti per il benessere animale, con una dotazione di 1 milione di euro; “SRD03” - Investimenti per la diversificazione in attività non agricole, che mette a bando 1 milione di euro. Tutti gli interventi prevedono una spesa ammissibile minima pari a 20 mila euro (10.000 in zona montana) e una massima di 600 mila euro.

La scadenza per la presentazione delle domande è fissata per il 28 marzo prossimo. Per conoscere le modalità di presentazione della domanda è possibile contattare gli sportelli unici agricoli di Avepa, l’organismo pagatore regionale.

Alcuni dei giovani agricoltori sostenuti dal PSR Veneto dal 2014 ad oggi, sono stati protagonisti della campagna “Storie di sviluppo rurale”, condotta dall’Autorità di gestione del Psr per far emergere alcuni dei casi più interessanti finanziati grazie al fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale - Feasr.

L’iniziativa di comunicazione ha fatto conoscere, tra gli altri, gli investimenti in filiera corta e benessere animale di Andrea Lora della Fattoria dei Capitani (Schio - VI), la scelta innovativa di puntare sull’elicicoltura biologica di Jessica Pessotto (Gaiarine - TV), la scommessa sulla coltivazione del luppolo di Luca Stival (Godega di Sant’Urbano - TV), la creazione del marchio a chilometro zero “Be-orto” dei fratelli Bortolato (Zero Branco - TV).

 

 

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