Via libera dal ministero dell’Ambiente il piano per le barriere fonoassorbenti in autostrada: investiti 27 milioni di euro
Interessati dall’intervento 12 Comuni lungo la A4 (Venezia – Trieste), A28 (Portogruaro – Conegliano) e A23 (Udine Sud – Palmanova). Il Presidente: “Attenzione all’ambiente e ai territori”
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Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha approvato il piano di contenimento e abbattimento del rumore predisposto da Autostrade Alto Adriatico.
A darne notizia è la Concessionaria autostradale che contestualmente nell’ultima seduta del Consiglio di Amministrazione ha dato l’ok al progetto esecutivo di installazione delle barriere fonoassorbenti previste, dal valore di oltre 27 milioni di euro, finanziato totalmente con fondi propri della Società.
Il piano prevede 19 interventi lungo la rete autostradale, per un’estensione complessiva di circa 4 chilometri, un’altezza variabile tra 2 e 5 metri e una superficie complessiva di poco inferiore ai 16 mila metri quadrati
Interessati dodici Comuni (per l’autostrada A4 Fogliano Redipuglia, Ronchi dei Legionari, Villesse; per la A23 Gonars e Pavia di Udine; per la A28 Azzano Decimo, Fiume Veneto, Chions, Gruaro, Pordenone, Porcia e Sacile).
All’approvazione si è giunti al termine di una lunga fase di studi, ricerche, approfondimenti. In particolare, per la definizione precisa (localizzazione, altezza, estensione, tipologia) di queste opere si è partiti dalla normativa in materia di inquinamento acustico da traffico veicolare secondo la quale occorre garantire il rispetto dei limiti di legge (nei primi cento metri dal ciglio dell’autostrada, l’intensità del suono non deve superare i 70 decibel nelle ore diurne (6 – 22), mentre nelle ore notturne (22-6) il rumore non deve superare i 60 decibel. Nei successivi 150 metri, il rumore non deve superare i 65 decibel nelle ore diurne e i 55 decibel nelle ore notturne).
E’ stato quindi effettuato uno studio di dettaglio che ha tenuto conto di tutti i parametri necessari, ovvero rilievi fonometrici e di traffico; censimento dei ricettori presenti (edifici abitativi e non); flussi di traffico e previsioni di crescita fino al 2038; conformazione del terreno; caratteristiche geometriche dell’autostrada; tipologia di pavimentazione (ad esempio l’asfalto drenante fonoassorbente già di per sé contribuisce a diminuire alla fonte il rumore prodotto); e presenza di aree verdi che riducono la propagazione del suono. E’ stata anche condotta una campagna di rilevamenti ad hoc presso alcune abitazioni e luoghi sensibili e sono stati condotti contestualmente i rilievi di traffico, anche in corrispondenza dei rami di svincolo.
Durante la fase progettuale è stata presa in considerazione anche l’opportunità di integrare le barriere acustiche con pannelli fotovoltaici per un’eventuale produzione di energia elettrica. Tuttavia, data la presenza importante di tratti in barriera integrata – incompatibile con l’installazione di pannelli fotovoltaici –, il non sempre ottimale orientamento rispetto al sole dei rimanenti tratti e la loro limitata estensione – con conseguente scarsa produzione dei pochi pannelli installabili –, oltreché l’eccessiva distanza da siti fruitori – e conseguente perdita per trasporto dell’energia prodotta – ha fatto sì che la Società rinunciasse a tale soluzione preferendo investire in questa tecnologia con la realizzazione di un parco fotovoltaico lungo la rete avviando l’iter per uno studio di fattibilità propedeutico.
L’intervento era già stato presentato durante uno specifico incontro con le amministrazioni locali il 12 febbraio 2021 durante il quale è stato spiegato quali sono stati i parametri oggettivi che hanno portato la concessionaria ad individuare i punti in cui porre le barriere.
Da quella data, il completamento della progettazione esecutiva ha richiesto diverse complesse procedure, tra cui il rilascio dell’autorizzazione paesaggistica, la verifica da parte di soggetti terzi specializzati e l’asseverazione da un istituto universitario. Il dimensionamento delle barriere è stato verificato anche alla luce dell’aumento del traffico osservato negli ultimi mesi, in particolare sulla A28 dopo l’apertura della Pedemontana Veneta.
Si è giunti così al 23 gennaio di quest’anno, quando è stato dato il via libera da parte della Conferenza Unificata allo schema di decreto per l’approvazione del 2° stralcio del piano di contenimento e abbattimento del rumore della Società da parte del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica; schema di decreto che, come detto, è stato approvato in questi giorni.
“E’ un progetto molto sentito dalle comunità locali e fortemente voluto anche da Autostrade Alto Adriatico – afferma il Presidente della Concessionaria, avvocato Marco Monaco –. Il piano denota una particolare sensibilità all’ambiente e attenzione verso i territori da parte della Società”.
Dopo l’approvazione del Cda il progetto verrà inviato al Ministero per le Infrastrutture e i Trasporti per l’approvazione a cui seguirà la procedura di gara. L’avvio dei lavori è previsto nel 2026.
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