Femminicidio Cecchettin, Turetta trasferito nella sezione ordinaria del carcere

La preoccupazione dei legali: «L’attenzione morbosa sul processo ha alimentato un clima di ostilità e violenza, sia verbale che reale». Turetta è stato condannato all’ergastolo per il femmincidio di Giulia Cecchettina

Filippo Turetta, condannato all'ergastolo per l'omicidio di Giulia Cecchettin
Filippo Turetta, condannato all'ergastolo per l'omicidio di Giulia Cecchettin

Cambio di regime carcerario per Filippo Turetta. Il 23enne, condannato all’ergastolo per l’omicidio di Giulia Cecchettin, è stato spostato dalla sezione protetta a quella ordinaria nel carcere di Montorio Veronese, dove si trova dal momento dell’arresto, avvenuto in Germania.

Una decisione che preoccupa i suoi avvocati, timorosi per la sicurezza del loro assistito in un contesto potenzialmente ostile.

I legali, Giovanni Caruso e Monica Cornaviera, hanno formalmente richiesto il reinserimento nella sezione protetta, sottolineando i rischi legati alla giovane età del detenuto, alla gravità del reato e all’enorme risonanza mediatica del caso.

«L’attenzione morbosa sul processo ha alimentato un clima di ostilità e violenza, sia verbale che reale», affermano, ricordando che lo stesso avvocato Caruso è stato minacciato per aver garantito la difesa di Turetta ed è tuttora sotto protezione.

Intanto, il conto alla rovescia per il deposito delle motivazioni della sentenza è in corso. La Corte d’Assise di Venezia ha prorogato il termine iniziale di 90 giorni di altri 40, spostando la scadenza a metà aprile.

Se Turetta dovesse presentare ricorso in appello, i difensori temono una nuova ondata di tensione e ostilità.

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