L’addio a Sammy Basso, in migliaia al funerale: «Avevi il cuore grande»
Una festa di colori, come lui aveva dato disposizione. Durante la cerimonia letta una sua lettera: «Non ho mai combattuto la progeria, non c’è stata mai nessuna battaglia. C’era solo una vita da vivere»

Un palco con le casse come per i Concerti, piazzato nel parcheggio accanto alla chiesa di Tezze sul Brenta.
Vicino al pulpito una croce di legno, la carrozzina di Sammy Basso, una maglietta che lo celebra e una una scritta con dei palloncini gonfiabili: ciao Sammy.
Tremila persone hanno dato l’addio a quel ragazzo che si è fatto conoscere in tutta Italia per il suo pensiero positivo, per le sue iniziative, per la sua vivacità e per la sua longevità: 28 anni è tantissimo per chi è malato di progeria, una malattia che ti fa invecchiare molto, troppo velocemente.
Così Sammy Basso ha fatto piangere tutti, non tanto per la sua assenza, ma per la sua imprevista presenza. Il vescovo di Vicenza Giuliano Brugnotto ha letto un testo che Sammy aveva scritto proprio per il suo funerale.
E così per un quarto d’ora è sembrato di sentire la sua voce, le sue parole sul senso della vita, questa vita che lui ha continuato a ritenere un dono: e le parole sulla sua malattia, di cui ha detto: «Non ho mai combattuto la progeria, non c’è stata mai nessuna battaglia. C’era solo una vita da vivere».
In prima fila durante la cerimonia il governatore del Veneto Luca Zaia e accanto a lui il ministro Luca Ciriani.
Il funerale è stato introdotto da molte testimonianze di amici, compagni di classe, persone che gli hanno voluto bene. E come ha detto il sindaco di Tezze, Luigi Pellanda, «in questo paese siamo orgogliosi di avere avuto un concittadino che ci ha insegnato che cos’è la bellezza di un fiore su un dirupo».
Il ricordo degli amici
«Caro Sammy, avevi la testa dura, ma il cuore grande. Eri e sarai sempre il riferimento del nostro gruppo». Così Sammy Basso è stato ricordato dagli amici.
«Avevi anche dei difetti», ha detto uno degli amici, «Nonostante ti dicessimo sempre che dovevi stare attento, a non farti male, tu volevi sempre ballare assieme a noi, povere le tue anche... Poi il modo in cui dormivi, le coperte non dovevano mai toccarti i piedi. E le tue scarpe strane, non c'era modo di riuscire ad infilartele giuste al primo colpo».
«Noi - ha concluso - vogliamo ricordarti pensando che un domani, grazie alla tua determinazione e ai tuoi studi, un dottore potrà diagnosticare la progeria di una bambino, e finalmente potrà dire ai genitori che c'è una cura, e che il loro potrà crescere sano e forte».
Il cardinale Parolin: «Una grazia averlo incontrato»
«Ho avuto modo di conoscere Sammy, e considero una grazia averlo incontrato. É stato una luce accesa nel mondo, attento all'attualità e pronto a spendersi per la pace nella convinzione che anche il singolo potesse accendere la speranza e cambiare le cose». Queste le parole che il segretario di stato Vaticano, Cardinale Piero Parolin, ha scritto per ricordare Sammy Basso, il suo messaggio letto durante i funerali.
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