Stelle cadenti, ecco dove andare per non perdersi lo spettacolo

Le hanno cantate i poeti – “Subito foco” per Dante, struggente pianto celeste nella visione di Giovanni Pascoli, specchio di interrogativi esistenziali per la polacca Wislawa Szymborska –, dipinte i pittori: protagoniste, attraverso i secoli, della storia della letteratura e dell’arte, le stelle cadenti sono magia estiva che tocca il picco nella notte di San Lorenzo, il 10 agosto, ma che prosegue fino alla metà del mese. E nell’era dell’inquinamento luminoso l’ideale, per catturarle con lo sguardo, è approfittare delle potenti strumentazioni di un osservatorio astronomico.
Gli osservatori astronomici per guardare il cielo stellato
Celebre è quello di Asiago, inaugurato il 27 maggio del 1942 in assenza dell’illustre architetto Daniele Calabi, che lo aveva progettato ma che, da ebreo, non poté assistere alla cerimonia per effetto delle leggi razziali.

«L’idea di costruirlo» spiega il professor Flavio Seno, direttore del Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Padova e direttore della struttura «fu dell’allora rettore dell’ateneo padovano, Carlo Anti, e del professore di astronomia Giovanni Silva. Dotato di una lente di 122 centimetri di diametro, per un margine di 2 cm divenne il più potente d’Europa, superando il primato tedesco. Polo di ricerca e di studio, in passato era popolato stabilmente da una comunità di astronomi – tra loro Rosino, Barbon, Bertola, Ciatti, Romano – che effettuò osservazioni di estrema importanza».
Aperto tutto l’anno, solo d’estate richiama circa 10 mila visitatori. Per il 9, 16 e 23 agosto sono in programma (alle 21) un’osservazione con il telescopio Galileo e una lezione sulle scoperte del telescopio spaziale James Webb. Prenotazioni al numero 0424 462221.

Altrettanto prestigioso è l’Osservatorio Astronomico di Padova, una delle più importanti sedi dell’Istituto Nazionale di Astrofisica. Nato come gabinetto universitario nel 1767, divenne ente giuridico autonomo nel 1923: la Specola fu realizzata riadattando completamente la torre principale del Castelvecchio, la Torlonga. Accessibile, d’estate, nei weekend (dalle 18), tra luglio e settembre offre anche visite infrasettimanali (informazioni sul sito beniculturali.inaf. it/musei/padova) ma «nel periodo delle lacrime di San Lorenzo» dice l’astronomo e ricercatore Simone Zaggia «non propone eventi specifici di osservazione, che sarebbero ostacolati dalla forte presenza di luci, trovandoci in pieno centro città».
Vanto del Friuli Venezia Giulia è l’Osservatorio astronomico di Trieste, fondato nel 1851, affiliato all’Istituto Nazionale di Astrofisica e intitolato a Margherita Hack, che lo diresse e gli diede enorme impulso. Negli anni, alla sede originaria di Castello Basevi si sono affiancate la stazione osservativa di Basovizza, sul Carso (dove si trova la specola Margherita Hack: prossime visite il 4, 18 e 25 settembre, alle 21), e quella di villa Bazzoni.

In provincia di Udine si distingue la realtà dell’Afam, l’Associazione friulana di astronomia e meteorologia, che a Remanzacco gestisce – dal 1989 – un osservatorio i cui studi hanno raccolto apprezzamenti «a livello internazionale», ricorda Paolo Corelli, già presidente del sodalizio, ora guidato da Fulvio Tabacco. Molto impegnati nella promozione di eventi scientifici e divulgativi, gli esperti dell’Afam saranno il 10 agosto a Povoletto (a villa Pitotti, ore 21.30); nelle date del 12 e 13, poi, la sede sarà aperta (dalle 21) al pubblico, che verrà guidato al riconoscimento delle costellazioni estive.

Il Circolo Culturale Astronomico di Farra d’Isonzo (Gorizia), infine, aderisce a un’iniziativa dedicata allo sciame meteorico delle Perseidi promossa dall’adiacente Tenuta Borgo Conventi: «L’appuntamento» informa il portavoce della struttura, Enrico Pettarin «è per la sera dell’11 agosto, dalle 20; alle 21 i nostri esperti forniranno indicazioni per orientarsi nell’esplorazione della volta celeste e alle 21.30 ci si sposterà in vigneto per ammirare le stelle cadenti».
In quota, al buio: ecco dove andare per non perdersi lo spettacolo
Escursioni serali, picnic tematici, osservazioni in vigna, in villa o in rifugio: sono tantissime, a Nord Est, le occasioni per osservare il cielo ravvivato dallo sciame delle Perseidi. Ecco qualche spunto.
Per gli amanti della montagna – il luogo più idoneo per ammirare le stelle cadenti, grazie all’assenza di inquinamento luminoso – ideale è la proposta della Pro loco Nediske Doline sul monte Matajur, in comune di Savogna (provincia di Udine): l’appuntamento è per martedì 13 agosto, con ritrovo alle 18.30 al rifugio Pelizzo, da dove partirà una camminata verso il Dom na Matajure; dopo la cena nella struttura gli astrofili di Matajur Astrolab guideranno alla scoperta di stelle e altri corpi celesti, dagli ammassi globulari ai pianeti. È necessario essere dotati di una torcia.
Per informazioni e iscrizioni ci si può rivolgere alla Nediške Doline, contattando i numeri 339 8403196 e 349 3241168 o inviando una mail all’indirizzo segreteria@nediskedoline.
In Veneto, invece, chi apprezza le alte quote può prendere come riferimento il rifugio Averau, tra Cortina e Passo Falzarego, dove nella serata del 12 agosto si potrà catturare la magia delle scie luminose delle meteore e focalizzare lo sguardo sul “signore degli anelli”, Saturno. Consigliato, come meta ad hoc, anche il rifugio Auronzo, alle Tre Cime di Lavaredo, altro luogo incantato in cui l’assenza di luci artificiali magnifica lo spettacolo della volta celeste.
Tornando in Friuli, nella Riserva naturale regionale del lago di Cornino – in comune di Forgaria – domenica 11 agosto c’è una camminata-lezione per imparare a riconoscere costellazioni e corpi celesti. Ritrovo alle 20.45, al Centro visite della Riserva: l’esperienza dura circa tre ore, con prenotazione, al numero 0427 808526 o all’indirizzo centrovisite@riservacornino.it.
Torniamo in Veneto. Merita approfittare di una visita al Planetario di Padova, che per il mese di agosto ha predisposto un ricco cartellone di eventi nell’ex macello di via Cornaro, a ridosso delle mura cinquecentesche. Venerdì 9, alle 21, dal Bastione delle Stelle (sulla sommità del Buovo, uno dei capisaldi della cinta muraria) ci si potrà immergere in una visione guidata del cielo, con osservazioni al telescopio e ad occhio nudo.
Sabato 10, invece, alle 17.30 verrà proiettato “Stars. Stelle che esplodono, buchi neri, ammassi stellari”, uno dei filmati più spettacolari realizzati per i Planetari (la visione è adatta a tutte le età); alla stessa ora inizierà l’incontro “Perché le stelle cadenti si chiamano lacrime di San Lorenzo, o Geminidi, o Draconidi? E cosa sono in realtà?”; domenica 11 agosto, alle 16, verranno raccontate “Favole celesti” . Venerdì 16 (alle 21) nuovo appuntamento al Bastione delle Stelle, con programmazione analoga.
La zona di Susegana farà da scenario, il 10 agosto, a picnic sotto le stelle a Collalto (social@cantine-collalto.it, 348 4480543), mentre a Villa dei Vescovi, a Torreglia, il Fai invita alla “Notte delle stelle cadenti”, con visite guidate dalle 19 alle 22.30 e con l’osservazione del cielo, condotta da un esperto del Planetario di Padova. —
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