Un rene donato da uno sconosciuto salva la vita a tre persone

E’ la prima donazione samaritana dell’era post Covid. I trapianti sono stati effettuati nei centri ospedalieri di Padova, L'Aquila e Bologna grazie a una donazione samaritana di rene. L’intervento simultaneo ha salvato tre pazienti grazie a una catena di donazioni tra coppie incompatibili

Dona un rene e salva tre persone: prima donazione samaritana dopo 5 anni
Dona un rene e salva tre persone: prima donazione samaritana dopo 5 anni

Dopo oltre cinque anni e mezzo, in Italia si è registrata la prima donazione samaritana di rene dell'era post-Covid. Un gesto straordinario che ha permesso di salvare tre pazienti grazie a una catena di donazioni e trapianti tra coppie incompatibili. Lo ha annunciato il Centro Nazionale Trapianti (CNT), diretto da Giuseppe Feltrin.

La donazione è avvenuta grazie a un volontario, una persona in perfette condizioni di salute, che ha scelto di donare un rene a uno sconosciuto in lista d’attesa. In Italia si tratta del nono caso di donazione samaritana dal 2010, che ha portato a realizzare complessivamente 29 trapianti.

Una catena di trapianti simultanei

Il gesto altruistico ha innescato una catena di donazioni che ha coinvolto tre centri ospedalieri: Padova, L'Aquila e Bologna. Gli interventi sono stati eseguiti in perfetta simultaneità: al mattino sono stati effettuati i prelievi dai donatori viventi e, grazie al tempestivo intervento della Polizia Stradale con l’ausilio di Lamborghini appositamente modificate per il trasporto organi, i reni sono stati trasferiti da un ospedale all’altro. Nel pomeriggio, gli organi sono stati trapiantati nei rispettivi riceventi, che ora sono in buone condizioni di salute.

Un processo rigoroso e complesso

La donazione è avvenuta dopo un lungo e rigoroso iter di selezione. Come previsto dal protocollo nazionale, il donatore è stato sottoposto a valutazioni cliniche, immunologiche e psicologiche. Successivamente, due commissioni indipendenti – una regionale e una nazionale – hanno esaminato e approvato la candidatura, prima del via libera definitivo del Tribunale competente. Questo processo garantisce che la donazione avvenga in totale libertà e consapevolezza.

Un’operazione collettiva

L’intera operazione ha richiesto il coinvolgimento di ben 110 operatori sanitari, tra medici, infermieri, psicologi, biologi, e personale del CNT e dei coordinamenti regionali di Veneto, Abruzzo ed Emilia-Romagna.

Un esempio concreto di altruismo e coordinazione sanitaria che ha permesso di donare speranza e una nuova vita a tre pazienti in attesa di trapianto.

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