Enrico Letta si candiderà a Vicenza: «Noi il partito leale e serio in un territorio tradito dalla Lega»

Ecco dunque sciolto il nodo, dopo le rinunce di Giacomo Possamai (intenzionato a correre come sindaco di Vicenza il prossimo anno) e Achille Variati (che vuole candidarsi al Parlamento europeo)

Enrico Ferro
Il segretario del Pd, Enrico Letta, nel suo intervento alla Direzione nazionale del partito, Roma, 30 giugno 2022. ANSA/ MASSIMO PERCOSSI
Il segretario del Pd, Enrico Letta, nel suo intervento alla Direzione nazionale del partito, Roma, 30 giugno 2022. ANSA/ MASSIMO PERCOSSI

VICENZA. Enrico Letta, il segretario del Pd, si candiderà a Vicenza. Ecco sciolto il nodo, dopo le rinunce di Giacomo Possamai (intenzionato a correre come sindaco di Vicenza il prossimo anno) e Achille Variati (che vuole candidarsi al Parlamento europeo). Questo era il disegno. 

In Veneto ci sarà Letta in persona candidato alla Camera: una scelta ben precisa, che delinea una filosofia e anche una strategia. La filosofia è quella di puntare sulle province e non solo sulle grandi città, con il Pd che vuole assumere la forma di un partito di prossimità anche in centri di piccole e medie dimensioni.

“Ci candidiamo dove le persone vivono”, è il refrain, in questi giorni di ragionamenti e trattative. Vicenza in questo senso è simbolica: in città ci sono meno di 120 mila abitanti ma la provincia sfiora i 900 mila. Letta sprona i suoi ad aprirsi ai territori, dove storicamente il Pd è più in difficoltà, perché vissuto come distante. 

Inoltre Vicenza è una delle capitali economiche del Paese: patria della piccola e media impresa, ha la terza Confindustria d'Italia e la prima Confartigianato. La strategia di Enrico Letta è quella di voler parlare ai milioni di partite Iva e alle centinaia di migliaia di piccoli e medi imprenditori del Paese.

Ultima, ma non per importanza, la sfida alla Lega e al centrodestra. Il Veneto si è sentito tradito dalla scelta della destra di far cadere il Governo Draghi. Ed è proprio in questo territorio che il tradimento di Salvini e Berlusconi si è sentito in maniera più forte, per le ricadute sul tessuto economico e sociale. 

Il Pd, invece, ha dimostrato fedeltà e coerenza a Draghi e al suo esecutivo. “Noi siamo il partito della lealtà e della serietà e lo abbiamo dimostrato ancora una volta”, dicono. 

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