A Bogi 15 mila euro al mese a Bertinotti e De Mita duemila

IL DOSSIERVitalizi tagliati? Non per tutti. A scorrere l’elenco emerge che tutti i big e “padri” della Prima Repubblica si trovano con un assegno assai più pesante rispetto al vitalizio riformato da...
L'ex presidente della Camera, Fausto Bertinotti, nel corso del dibattito a 'Cortina Incontra' dal titolo 'Sinistra che fare', Cortina d'Ampezzo, 25 agosto 2011. ANSA/UFFICIO STAMPA
L'ex presidente della Camera, Fausto Bertinotti, nel corso del dibattito a 'Cortina Incontra' dal titolo 'Sinistra che fare', Cortina d'Ampezzo, 25 agosto 2011. ANSA/UFFICIO STAMPA

IL DOSSIER

Vitalizi tagliati? Non per tutti. A scorrere l’elenco emerge che tutti i big e “padri” della Prima Repubblica si trovano con un assegno assai più pesante rispetto al vitalizio riformato da Fico. Valga per tutti l’esempio di Giorgio Bogi, medico repubblicano, 8 volte sottosegretario, cresciuto con La Malfa e Visentini: la sua “pensione” viene ricalcolata a 25.500 euro, mentre oggi ne incassa 10.631. Un regalo del 140 % grazie al sistema contributivo. Lo stesso vale per Gianfranco Fini, ex leader di An e ministro degli Esteri con Berlusconi, che sale da 10.600 a 12 mila euro, mentre Massimo D’Alema “rottamato” da Renzi e non rieletto in Puglia con LeU ha un benefit di 250 euro e sale 10.142.

Decisamente più robusta la rivalutazione per Fausto Bertinotti, ex presidente della Camera che si ritrova con 9.800 euro contro gli 8450 di oggi e così per i padri della Dc come Ciriaco De Mita e Arnaldo Forlani che si vedono assegnati un bonus del 21% pari a 2300 euro e arrivano a quota 12.960. Nella hit parade dei fortunati dal ricalcolo Fico-Boeri ci sono anche Luciano Violante, ex presidente della Camera, ex magistrato a Torino e Vincenzo Visco, ex ministro delle Finanze, spauracchio degli artigiani e dei commercianti per aver introdotto gli studi di settore. I due ex deputati Pci-Ds salgono di 3200 euro fino alla vetta di 13.800 come “pensione”. In questo elenco che comprende poco più di cento ex deputati su 1405, ci sono i professionisti entrati in politica negli anni in cui il mandato parlamentare era sacro e inviolabile. Non solo per i leader di partito come Fini e D’Alema, ma anche per gli imprenditori come Francesco Merloni, ex ministro dell’Industria con Prodi, che ha maturato una “nuova pensione” di 18 mila euro con il sistema contributivo, mentre il vitalizio attuale è di 10.600.

Come finirà? Quando il presidente della Camera Roberto Fico ha presentato la delibera che il 12 luglio verrà messa ai voti, ha annunciato il tetto minimo di 914 euro al mese e ha aggiunto che nessun vitalizio sarà superiore a quello finora percepito. Quindi Bogi e i padri della Prima Repubblica non si affrettino a festeggiare: solo per loro il contributivo non vale. Mistero difficile da spiegare. —

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