A Piersilvio chiedono il biglietto

La gaffe di una hostess alla cerimonia di apertura I politici fanno salotto. L’emozione della Cucinotta
Francesco Scianna e Margareth Madé
Francesco Scianna e Margareth Madé
Un metodo per conoscere il carattere dei vip è osservarli mentre salgono le scale della Sala Grande. Dopo l’ultimo gradino mai dare nulla per scontato, nemmeno se ci si chiama Piersilvio Berlusconi e si è accompagnati da cotanta Silvia Toffanin. «I biglietti?», chiede una hostess. «Eh, non li abbiamo», risponde il rampollo frugandosi nelle tasche. Lo chiedono proprio a lui e quando se ne rendono conto, allora va bene anche senza: «Prego, accomodatevi». Eccoli felici, a raggiungere il gruppo dei politici che fa salotto in attesa della cerimonia di apertura: Walter Veltroni che chiacchiera con Gianni Letta, Paolo Costa e Francesco Rutelli in gessato e cravatta blu elettrico. Massimo Cacciari aspetta l’ultimo momento per entrare e supera - cavandosela con un sorriso lampo - il gruppo di Sandro Bondi, più sereno che in passerella dove gli è stata rivolta qualche critica, e Piersilvio, che riempie di complimenti la moglie di Giancarlo Galan. Raggiunge Rutelli e il sorriso si libera.


Arrivano Tornatore e i protagonisti di Baarìa, le luci si spengono e sul palco entra la madrina Maria Grazia Cucinotta: «Era il 1994 quando una ragazza da Miss... da Messina - l’emozione - entrò qui e non la conosceva nessuno». Parla del debutto a Venezia con Il Postino e augura a tutti gli attori esordienti un successo come il suo dandosi una sistemata alla scollatura. Passa la parola al presidente della Biennale Paolo Baratta che si rivolge ai politici parlando della necessità di risorse pubbliche per la cultura, che non reggono senza l’intervento dei privati. Ovvio il riferimento alla realizzazione del nuovo Palacinema. Quando prende la parola il direttore Marco Müller, il microfono fa qualche scherzo ma il messaggio arriva chiaro: «Anche quest’anno le strutture non scricchioleranno perché l’abbiamo voluto tutti».

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