Addio a Ivone Cacciavillani, grande avvocato, docente universitario e cultore della Serenissima

Scomparso a 89 anni il più celebre esperto veneto di diritto amministrativo. Figlio di un contadino capo della Resistenza, ha pubblicato decine di libri sul diritto e la storia veneta
STRA. Con la sua voce un po' roca, frutto di tante arringhe, , i suoi modi compiti, la sua enorme conoscenza del diritto, e non solo di quello amministrativo, per cui era considerato un autentico “principe”, Ivone Cacciavillani è stato uno dei simboli dell’avvocatura veneziana e veneta.
 
È scomparso mercoledì 17 febbraio ad 89 anni. Era nato il 22 marzo 1932, ed è stato avvocato del Foro di Venezia dal 1956. “Era il 6 dicembre – raccontò in attesa di un’udienza al Tribunale amministrativo regionale, nella vecchia sede di campo della Fava - e faceva un freddo cane, così freddo che quando indossai la mia toga nuova “de baìn”, pensai che in fondo mi teneva un po’ più caldo e le fui sempre grato”.
Ha insegnato Diritto Pubblico all'Università di Padova, ed era considerato tra i maggiori esperti veneti di diritto amministrativo. Arcinota la frase: “Se la causa è facile vai da uno qualunque, se è difficile vai da uno bravo, se è disperata vai da Ivone Cacciavillani”.
 
E non c'è amministratore in Veneto che non conosca lo studio di Stra, a pochi passi da villa Pisani che era la residenza del doge.
 
Lui, infatti era un vero appassionato di storia veneta e quando volevi ingraziartelo per avere una notizia era meglio se lo chiamavi “Avvocato veneto Cacciavillani”, che per lui era il massimo, come Carlo Goldoni, che, quando lasciò la professione dopo 20 anni per dedicarsi al teatro, firmò il suo abbandono della toga come: Goldoni Carlo, avvocato veneto.
 
Ivone Cacciavillani, invece del teatro ha abbinato alla vocazione giuridica quella di cultore appassionato della storia, del costume e delle tradizioni della Repubblica Serenissima, specialmente, ça va sans dire, per l'ordinamento giuridico veneziano. 
 
Ha pubblicato 25 volumi scientifici e 46 saggi sulla storia delle istituzioni della Serenissima.
 
Figlio di un contadino che fu uno dei più conosciuti capi della Resistenza in Riviera del Brenta, Tito Cacciavillani, amava raccontare di quando il padre, nel 1946 venne invitato a firmare la domanda per il brevetto di ex partigiano. “Mio padre - raccontava Ivone - lesse tutti i documenti e poi si rifiutò, spiegando che aveva fatto quello che andava fatto e quando andava fatto. Ecco quell’insegnamento mi ha accompagnato per tutta la vita.”
 
Nel diritto amministrativo non aveva pari, solo il grande Feliciano Benvenuti poteva tenergli testa e tra i due c’era in comune la passione per Venezia: uno dal punto di vista storico, l’altro da quello pittorico.
 
Una persona con i piedi ben piantati per terra, che quando spiegava una causa, anche particolarmente difficile, usava spesso e volentieri il dialetto, ma con un attivismo e una sete di conoscenza da vero genio. Tra le altre cose promosse il sodalizio tra l’Ordine distrettuale degli Avvocati di Venezia e l’Ateneo Veneto per l’istituzione di un corso stabile di Diritto veneziano
 
Una cultura enciclopedica del diritto veneto gli servì in occasione di una delle cause più difficili: a Strasburgo la Corte Europea voleva modificare il diritto delle valli da pesca della laguna veneta. “Ho spiegato che il pesce di valle è diverso da quello di mare, perché si infila dentro le barene. E se  l'acqua di mare è dello Stato, è altrettanto evidente che per riprodursi i pesci s'infilano su terreni privati, preparati e attrezzati a questa funzione con investimenti milionari.  Quindi tra mare e terra c'è una simbiosi naturale. La Corte mi ha seguito con un'attenzione straordinaria ed è uscita con un'ordinanza propositiva e non punitiva. Stabilisce che il regime delle valli da pesca, regolamentato da una legge del 1904, è incompatibile con il diritto della Comunità Europea, ed ha invitato la Repubblica Italiana a concordare con i proprietari delle valli un nuovo regime, una sentenza propositiva invece che coercitiva. Dissi quello che andava detto quando andava detto. Fui felice
 
La passione per la pubblica amministrazione e il buon governo li ha trasmessi alla figlia, Caterina, che invece si è laureata in medicina ed è medico, ma che è stata eletta sindaca di Stra per due mandati.
 

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