Bomba nel palazzo dove vivevano dei migranti ad Adria: tre giovani condannati
L’episodio il 31 marzo 2023, sei anni ciascuno ai tre ragazzi a processo per tentato omicidio plurimo e strage aggravati dall’odio razziale. La Corte d'Assise di Rovigo li ha condannati solo per detenzione e porto in luogo pubblico di esplosivo

Sono stati condannati a sei anni di reclusione ciascuno dalla Corte d'assise di Rovigo i tre giovani polesani che il 31 marzo 2023 fecero esplodere un ordigno sul portone di un residence ad Adria (Rovigo), dove erano ospitati alcuni immigrati.
Nei confronti degli imputati Nicolò Siviero, 24 anni di Porto Viro, Thomas Marangon (22) di Taglio di Po, e Cristian Tuttolomondo (23) di Loreo, l'accusa aveva chiesto una condanna per 16 anni e 11 mesi ciascuno.
I magistrati avevano contestato ai tre i reati di tentato omicidio plurimo e strage, aggravati dall'odio razziale. Ma il collegio giudicante ha comminato le pene solo per i reati di detenzione e porto in luogo pubblico di esplosivo.
L'ordigno era composto da una miscela di tipo pirotecnico (a base di perclorato di potassio, polvere nera ed alluminio), e la deflagrazione causò la rottura dei vetri al piano terra e delle finestre del piano ammezzato, distruggendo completamente l'androne e le porte di tre dei sei appartamenti al primo e al secondo piano dello stabile, mettendo a rischio la vita dei condomini, tra cui bambini. Per fortuna non vi fu nessuna vittima.
Per le 12 parti civili, la Corte ha disposto una provvisionale complessiva di 70mila euro, di cui 15mila a favore del Comune di Adria, 10mila a testa per due residenti della palazzina e 5.000 a testa per altri nove.
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