Calcio all’arbitro, calciatore under 17 squalificato per quattro anni
La decisione del giudice sportivo dopo l’aggressione al direttore di gara che è finito in Pronto soccorso. L’episodio in Unione Acv-Usma Padova nel campionato provinciale Allievi Under 17, gruppo Élite

Quando ritornerà in campo si saranno già giocati i mondiali del 2026 tra Canada, Messico e Stati Uniti e, anzi, mancheranno pochi mesi a quelli previsti tra penisola iberica e Marocco. Cristiano Ronaldo avrà certamente segnato i mille gol tanto bramati, e probabilmente si sarà già ritirato. I suoi compagni di squadra, invece, avranno terminato le giovanili e giocheranno in qualche campionato senior.
In tutto questo tempo, mentre il mondo dello sport va avanti, si spera che il giovane avrà maturato la consapevolezza di cosa si può e di cosa non si può fare in un campo da calcio. E non solo nel perimetro di gioco, in realtà.
Il calciatore dell’Usma Padova squalificato mercoledì 12 marzo dal giudice sportivo potrà tornare in campo solamente nel marzo 2029, tra quattro anni esatti: la violenta reazione messa in atto contro l’arbitro, domenica scorsa in una partita di calcio giovanile, è costata una punizione davvero esemplare.
Teatro dell’incredibile rappresaglia contro il direttore di gara è stata la gara tra Unione Arzergrande Codevigo Vallonga (Acv) e Usma Padova Asd, la prima formazione del Piovese e la seconda realtà con sede a Selvazzano Dentro, appaiate in classifica. Match evidentemente sentito, dunque. La gara, del campionato provinciale Allievi Under 17, nel gruppo Élite, si giocava a Codevigo.
La squadra di casa conduceva per una rete a zero ed è proprio nel finale che arriva la follia: un giocatore dell’Usma, dopo essere stato espulso per avere scagliato il pallone addosso all’arbitro, ha aggredito lo stesso direttore di gara sferrandogli un violento calcio alla coscia. Non pago, ha tentato di colpirlo nuovamente venendo fermato dall’intervento di un dirigente dell’Usma Padova e di altri dell’Unione Acv.
Il direttore di gara, visto il gonfiore non trascurabile, si è dovuto rivolgere alle cure del Pronto soccorso. Questo aspetto è tutt’altro che banale: la giustizia sportiva, nel caso di atti violenti contro l’arbitro attestati da una struttura del Servizio Sanitario Nazionale, commina al responsabile la squalifica minima di quattro anni. In questo caso non è arrivato sconto alcuno, e così il calciatore dell’Usma potrà rientrare in campo solo tra quattro anni, nel marzo 2029, alla soglia dei 21 anni d’età.
Ma la responsabilità, a detta dell’autorità sportiva, va ben oltre il singolo giocatore e si estende anche a chi dovrebbe dare il buon esempio.
«La condotta del calciatore costituisce aggressione violenta al direttore di gara e, oltre che rilevante individualmente, coinvolge altresì la responsabilità della società di appartenenza la quale è chiamata a rispondere oggettivamente dell’aggressione all’arbitro», recita il bollettino del giudice: da qui la sanzione di 100 euro alla società del giovane.
Ma non basta: è stato censurato anche il comportamento dell’allenatore dell’Usma Padova, «il quale ha assistito all’aggressione senza intervenire per cercare di frenare il proprio calciatore utilizzando il potere di dissuasione proprio del suo ruolo».
Il tecnico è stato quindi inibito per tre mesi. E potrà ritornare a dirigere la sua squadra solamente a campionato praticamente finito.
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