Agriturismi in Veneto, «Basta concorrenza sleale»

Federturismo del Veneto contro le modifiche alla legge regionale: «Volute dalla più potente lobby del Veneto, quella degli agricoltori»

Riccardo Sandre
FOTOPIRAN
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VENEZIA. «Uno spettro si aggira per il Veneto: è la lobby degli agricoltori, la più influente nella nostra regione». Così il presidente di Confturismo Veneto Marco Michielli in merito alla modifica della legge quadro regionale che regola le attività turistiche legate al settore agricoli. In ballo ci sono 25 mila posti letto in più in strutture di ospitalità che, secondo Confturismo, godrebbero delle condizioni di una concorrenza sleale.

«La misura è colma» avverte Michielli. «Le nostre imprese faranno fronte comune per evitare sperequazioni e privilegi a senso unico. Nulla contro i veri agriturismi, che consideriamo un’offerta alternativa importante, ma non possiamo accettare il rischio (reale) che si producano fenomeni di abusivismo, stante la solita italica impossibilità di effettuare i dovuti controlli». Insomma, Confturismo Veneto promette battaglia, certamente in difesa delle 17mila imprese rappresentate, ma anche dei consumatori che hanno diritto di essere tutelati contro falsi agriturismi.

«Pro bono pacis, abbiamo accettato di portare da 60 a 3 le nostre osservazioni» ricorda Michielli «Eccole: non più di 45 posti letto per agriturismo, dai 30 attuali e dai 60 che erano richiesti (la media degli hotel del Trevigiano è di 57). Già con i 45 arriveremmo in teoria a 25 mila posti letto in più, superiori a quelli della ricettività alberghiera di una città come Verona. Abbiamo accettato che gli agriturismi possano esercitare l’asporto, ma non la consegna a domicilio dei pasti, oltre alla possibilità per questi di somministrare cibi in sagre e fiere, se patrocinate dalla Regione Veneto, ma non possiamo accettare che facciano catering».

Compatto il fronte delle Federazioni che aderiscono a Confturismo Veneto. «Con il nuovo impianto normativo la parte di materie prime acquistabili sul libero mercato, che già oggi arriva al 35% del totale, potrebbe venir aumentata fino al 50%» spiega il presidente di Fipe Veneto Paolo Artelio «Si ipotizza anche che mentre per metà prodotto si debba utilizzare materia prima aziendale, per l’altra metà si possano acquistare prodotti dalla grande distribuzione e da aziende artigianali ubicate in Regione. Questo non può andare bene».

Il presidente di Federalberghi Veneto Massimiliano Schiavon: «La mediazione dell’assessore regionale Caner a 45 posti letto può essere ricevibile» dice Schiavon «ma solo se vincolata al recupero di edifici esistenti, cosa che nell’attuale modifica del regolamento non è presente. Ad ogni modo troviamo intempestivo, visto l’attuale stato in cui versa il settore turistico, l’aumento della ricettività negli agriturismi».

Anche il presidente di Faita-Federcamping Nordest Alberto Granzotto si unisce alle proteste. «Stessi onori, stessi oneri, a cominciare da fisco e burocrazia» dice Granzotto «Oggi gli agri-campeggi hanno un tetto di 30 ospiti; vogliono innalzarlo 60. Chiedono di aumentare il numero di piazzole e di edificare nuove strutture (ad esempio bagni o aree benessere) senza dover mettere mano alla destinazione d’uso dei terreni. A nostro parere inoltre gli alloggi installabili, per chiarezza verso i turisti, dovrebbero essere identici per tipologia e denominazione a quelli previsti per le nostre strutture».

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