Al via la maxi campagna di test sierologici in Veneto per 10 mila persone: ecco dove saranno somministrati

Questa settimana viene dato avvio nel Veneto all’indagine di siero-prevalenza della popolazione, con l’obiettivo di acquisire quante persone abbiano sviluppato gli anticorpi al nuovo coronavirus anche in assenza di sintomi
Al via le telefonate da parte della Croce Rossa italiana (Cri) ai cittadini individuati nel campione di 150.000 soggetti ai quali verra' effettuato il test sierologico per mappare la diffusione del nuovo coronavirus sul territorio nazionale, Roma, 25 maggio 2020. Al lavoro, si apprende dalla Cri, ci sono oltre 700 operatori volontari, che hanno ricevuto una formazione nella scorse settimane. I call center operativi sono 21, uno in ogni Regione, ai quali si aggiunge un Centro nazionale di supporto. ANSA / US Croce Rossa Italiana
Al via le telefonate da parte della Croce Rossa italiana (Cri) ai cittadini individuati nel campione di 150.000 soggetti ai quali verra' effettuato il test sierologico per mappare la diffusione del nuovo coronavirus sul territorio nazionale, Roma, 25 maggio 2020. Al lavoro, si apprende dalla Cri, ci sono oltre 700 operatori volontari, che hanno ricevuto una formazione nella scorse settimane. I call center operativi sono 21, uno in ogni Regione, ai quali si aggiunge un Centro nazionale di supporto. ANSA / US Croce Rossa Italiana

VENEZIA. Ministero della Salute e Istat, con la collaborazione della Croce Rossa Italiana, a partire da lunedì 25 maggio, avvieranno un’indagine di sieroprevalenza dell’infezione da virus SARS-CoV-2 per capire quante persone nel nostro Paese abbiano sviluppato gli anticorpi al nuovo coronavirus, anche in assenza di sintomi.

Il test verrà eseguito su un campione di 150mila persone residenti in 2mila Comuni, distribuite per sesso, attività e sei classi di età. Gli esiti dell’indagine, diffusi in forma anonima e aggregata, potranno essere utilizzati anche per altri studi scientifici e per l’analisi comparata con altri Paesi europei. Per ottenere risultati affidabili e utili è fondamentale che le persone selezionate per il campione aderiscano. Partecipare non è obbligatorio, ma conoscere la situazione epidemiologica nel nostro Paese serve a ognuno di noi.

In Veneto. Questa settimana viene dato avvio nel Veneto all’indagine di siero-prevalenza della popolazione, con l’obiettivo di acquisire quante persone abbiano sviluppato gli anticorpi al nuovo coronavirus anche in assenza di sintomi.

Il disegno del campione è stato effettuato dall’ISTAT; in Veneto è previsto il coinvolgimento di circa 10.500 unità, distribuite per provincia, sesso, attività e sei classi di età.
 
Le persone estratte dall’ISTAT saranno contattate telefonicamente da un numero della CRI che inizia per 065510.
 
A chi accetterà di partecipare allo studio verrà somministrato un questionario e verrà dato l’appuntamento per presentarsi al centro prelievo più vicino alla sua residenza per l’effettuazione dell’indagine sierologica.
 
L’esito dell’esame verrà comunicato a ciascun partecipante residente nel territorio: in caso di positività alla ricerca degli anticorpi al SARS-CoV-2, l’interessato verrà preso in carico dai Dipartimenti di Prevenzione per fare un tampone naso-faringeo che verifichi l’eventuale stato di contagiosità.
 
La riservatezza dei partecipanti sarà mantenuta per tutta la durata dell'indagine.

Le persone selezionate saranno contattate al telefono dai centri regionali della Croce Rossa Italiana per fissare, in uno dei laboratori selezionati, un appuntamento per il prelievo del sangue. Il prelievo potrà essere eseguito anche a domicilio se il soggetto è fragile o vulnerabile. Al momento del contatto verrà anche chiesto di rispondere a uno specifico questionario predisposto da Istat, in accordo con il Comitato tecnico scientifico.

Al via le telefonate da parte della Croce Rossa italiana (Cri) ai cittadini individuati nel campione di 150.000 soggetti ai quali verra' effettuato il test sierologico per mappare la diffusione del nuovo coronavirus sul territorio nazionale, Roma, 25 maggio 2020. Al lavoro, si apprende dalla Cri, ci sono oltre 700 operatori volontari, che hanno ricevuto una formazione nella scorse settimane. I call center operativi sono 21, uno in ogni Regione, ai quali si aggiunge un Centro nazionale di supporto. ANSA / US Croce Rossa Italiana
Al via le telefonate da parte della Croce Rossa italiana (Cri) ai cittadini individuati nel campione di 150.000 soggetti ai quali verra' effettuato il test sierologico per mappare la diffusione del nuovo coronavirus sul territorio nazionale, Roma, 25 maggio 2020. Al lavoro, si apprende dalla Cri, ci sono oltre 700 operatori volontari, che hanno ricevuto una formazione nella scorse settimane. I call center operativi sono 21, uno in ogni Regione, ai quali si aggiunge un Centro nazionale di supporto. ANSA / US Croce Rossa Italiana

La Regione Veneto comunicherà l’esito dell’esame a ciascun partecipante residente nel territorio. In caso di diagnosi positiva, l’interessato verrà messo in temporaneo isolamento domiciliare e contattato dal proprio Servizio sanitario regionale o Asl per fare un tampone naso-faringeo che verifichi l’eventuale stato di contagiosità. La riservatezza dei partecipanti sarà mantenuta per tutta la durata dell'indagine.

A tutti i soggetti che partecipano, sarà assegnato un numero d’identificazione anonimo per l'acquisizione dell’esito del test. Il legame di questo numero d’identificazione con i singoli individui sarà gestito dal gruppo di lavoro dell’indagine e sarà divulgato solo agli enti autorizzati.

Su tutte le reti Rai, sarà in onda uno spot dedicato all’indagine e locandine saranno affisse nelle farmacie e nelle parafarmacie, grazie alla collaborazione offerta da Federfarma e dalla Federazione dell’Ordine dei Farmacisti Italiani (FOFI).

Ecco i Comuni veneti che saranno interessati ai test

La campagna di comunicazione ha i seguenti obiettivi:

  • informare la popolazione italiana dell’indagine, sottolineandone l’importanza e l’utilità sia per la persona selezionata, che viene a sapere se è entrata in contatto con il virus e ha sviluppato gli anticorpi, sia per la collettività, in quanto i risultati mostreranno una conoscenza più approfondita dell’evoluzione dell’epidemia e contribuiranno a modulare le misure di contenimento dal contagio
  • spiegare le modalità organizzative e operative dell’indagine
  • promuovere l’adesione all'indagine sierologica di tutti i cittadini facenti parte del campione rappresentativo, comunicando, oltre all’utilità sociale ed epidemiologica, anche la facilità con cui effettuare il prelievo, in maniera gratuita e completamente sicura anche sotto il profilo della riservatezza
  • valorizzare ed inquadrare l’iniziativa all’interno del piano di azioni delle Istituzioni per contrastare al virus.

DOMANDE E RISPOSTE

1. Come viene selezionato il campione?

I campioni di qualsiasi rilevazione statistica vengono definiti per essere rappresentativi di tutta la popolazione di riferimento. Le unità elementari, ovvero i singoli individui, sono selezionati per rispondere all’esigenza di rappresentatività del campione.
Nel caso dell’indagine sulla siero-prevalenza dell’infezione da virus SARS-COV2, il campione prevede l’osservazione di 150.000 individui sull’intero territorio italiano ed è già stato statisticamente definito dall’Istat, prendendo in considerazione genere, età, settori di attività economica, regione di residenza degli individui selezionati.

2. Posso candidarmi come volontario a far parte del campione?

Non è possibile candidarsi volontariamente a far parte del campione perché questo è già stato progettato e definito dall’Istat.

3. Se rientro nel campione, come e da chi vengo contattato?

I cittadini selezionati verranno contattati telefonicamente da operatori della CRI. Sarà somministrato loro un breve questionario e sarà concordato un appuntamento per i test sierologici, i quali saranno effettuati presso punti di prelievo individuati da Regioni e Province Autonome o presso punti di prelievo della CRI.

4. Come si fa a riconoscere il volontario della Croce rossa?

Le chiamate provengono dal numero di Croce Rossa le cui prime cifre sono 06.5510. Le chiamate possono essere effettuate sia su cellulari sia su telefoni fissi. Durante la telefonata, inoltre, il volontario della Croce rossa rivolgerà alla persona selezionata uno specifico questionario predisposto dall’Istat, in accordo con il Comitato tecnico scientifico.

5. Quanto tempo richiede rispondere al questionario?

Il questionario è molto breve, per rispondere a tutte le domande basteranno una decina di minuti.

6. L’indagine prevede obbligo di risposta?

L’indagine non prevede obbligo di risposta da parte di chi viene selezionato, ma rappresenta un’opportunità per se stessi, visto che consente di scoprire se si sono sviluppati gli anticorpi, e un servizio per il Paese.

7. Come viene tutelata la mia privacy se rientro nel campione selezionato?

I risultati dell’indagine potranno essere diffusi solo in forma aggregata e in modo tale che non sia possibile identificare la persona a cui le informazioni si riferiscono. Saranno a disposizione degli organi competenti al fine di predisporre una adeguata pianificazione di contenimento e contrasto all’epidemia. I recapiti telefonici dei cittadini selezionati sono acquisiti dai principali fornitori di telefonia mobile nel rispetto delle prescrizioni del Garante per la protezione dei dati personali.

8. Cos’è l’indagine sierologica?

Attraverso il test sierologico (che consiste in un prelievo di sangue) è possibile individuare eventuali anticorpi diretti contro il virus Sars-CoV-2, anche nei soggetti asintomatici o con sintomatologia lieve. I test sierologici sono quindi uno strumento importante per stimare la diffusione dell’infezione in una comunità e per indirizzare politiche di contenimento e di contrasto all’epidemia.

9. Qual è la differenza tra test sierologico e tampone?

Il tampone nasofaringeo è un esame che serve per ricercare il virus e quindi per diagnosticare l’infezione in atto. Il test sierologico invece permette di individuare la presenza di anticorpi prodotti dal nostro sistema immunitario in risposta al virus e non è dirimente per la diagnosi di infezione in atto, in quanto l’assenza di anticorpi non esclude la possibilità di un’infezione in fase precoce, con relativo rischio che un individuo, pur essendo risultato negativo al test sierologico, risulti contagioso.

10. Il test sierologico è gratuito?

Sì, il test sierologico è a carico del Servizio sanitario nazionale. La persona selezionata dall’Istat per l’indagine sierologica non ha l’obbligo di aderire ma chi si sottoporrà al test scoprirà se ha sviluppato gli anticorpi al virus e contribuirà a far conoscere la situazione epidemiologica dell’intero Paese.

11. Come viene comunicato l’esito del test?

L’esito sarà comunicato a ciascun partecipante dalla Regione di appartenenza entro 15 giorni dal test. A tutti i partecipanti viene assegnato un numero d’identificazione anonimo per l’acquisizione del risultato. Il legame di questo numero d’identificazione con i singoli individui sarà gestito dal gruppo di lavoro dell’indagine e sarà divulgato solo agli enti autorizzati.

12 Cosa succede se il test è positivo?

In caso di positività al test, l’interessato verrà messo in temporaneo isolamento domiciliare dal proprio Servizio sanitario regionale e contattato per fare un tampone naso-faringeo che verifichi l’eventuale stato di contagiosità. La riservatezza dei partecipanti sarà mantenuta per tutta la durata dell’indagine.

13. Quali Comuni italiani fanno parte del campione?

I Comuni che fanno parte del campione sono 2015. L’elenco completo degli stessi è disponibile nella pagina dedicata all’indagine.

Per informazioni chiamare il numero verde 1500 del Ministero della Salute.

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