Alluvione in Valpolicella la vendemmia è a rischio

verona
Stato di emergenza a Verona e nelle zone della provincia, dopo 24 ore di violenti nubifragi iniziati sabato pomeriggio, con danni ad abitazioni, impianti, opere pubbliche e strutture industriali e produttive. E si teme per la vendemmia della Valpolicella, distretto produttivo strategico della vitivinicoltura veneta, che proprio in questi giorni sarebbe dovuta iniziare. Insomma, c’è il rischio di un colpo mortale ai vini pregiati come il Recioto e l’Amarone, ma anche al Ripasso e al Soave, bianco delizioso. La pioggia è continuata a cadere intensamente per tutta la notte e poi anche in mattinata. In alcune fasce del territorio scaligero sono precipitate autentiche “bombe d’acqua” che hanno scaricato fino a 170 millimetri di pioggia in due ore, ingrossando pericolosamente i corsi dei fiumi e dei torrenti. Sono oltre 300 le richieste di intervento arrivate alla Protezione Civile regionale e ai Vigili del fuoco, soprattutto per allagamenti nelle strade, in garage e scantinati. Da tutto il Veneto sono affluite 41 squadre di volontari, con 164 uomini al lavoro, cui stamani hanno dato il cambio altre 31 provenienti dalle province di Verona, Vicenza, Padova e Rovigo, con 124 volontari. Altri 64 volontari di 16 squadre (11 di Padova e 5 di Verona) sono pronti a subentrare per completare il lavoro di primno soccorso.
A Verona è stato addirittura il sindaco, Federico Sboarina, assieme ad assessori, consiglieri comunali e ai presidenti delle municipalizzate Amia e Agsm, a imbracciare la pala e a scavare nella zona del Lungadige Attiraglio per aiutare gli abitanti a portare via il fango dalle case.
Il presidente regionale Luca Zaia ha subito decretato lo stato di crisi per i territori colpiti dai nubifragi, e preannuncia la richiesta dello stato di emergenza al Governo. «I danni sono ingenti» ha commentato Zaia, «e oltre ai danni a famiglie e imprese, il nubifragio ha martoriato un distretto produttivo strategico per l'economia del Veneto, proprio nel momento clou della raccolta dell'uva e della successiva vinificazione. Ai danni dovuti all'impraticabilità delle campagne, al diffondersi di malattie fitosanitarie a causa delle continue piogge in presenza di uve mature, si aggiungono in queste ore quelli inflitti ai vigneti, flagellati dal maltempo. Faremo la conta alla fine, con attenzione particolare alle ricadute sulla vendemmia in un’area così fortemente vocata. Intanto ho dato mandato al direttore di Avepa, Fabrizio Stella, di far uscire subito sul territorio i funzionari dell'Agenzia per i pagamenti nel settore primario per fornire assistenza a tutte le imprese agricole vittime del maltempo di queste ore» ha concluso il presidente della giunta regionale.
Il grido d’allarme è arrivato fino a Roma: « Con l’ultima ondata di maltempo superano il mezzo miliardo i danni subiti dall’agricoltura con nubifragi, trombe d’aria, fulmini, bombe d’acqua e grandinate che hanno colpito le campagne dall’inizio dell’anno», dichiara la Coldiretti in una nota ufficiale in riferimento alla perturbazione che di Verona. «Il maltempo si è abbattuto in una fase stagionale particolarmente delicata con le verdure in campo, i frutteti in raccolta e l’uva pronta per la vendemmia. Se la grandine è l’evento più drammatico per i danni irreversibili che provoca a frutta e grappoli a preoccupare è anche l’eccesso di acqua che rischia di far scoppiare gli acini». Ora si tratta di capire solo la dimensione del disastro.
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