Alpinisti salvati dal Soccorso alpino, l’appello: «Aiutateci a pagare l’elicottero»

La raccolta fondi lanciata su GoFundMe dagli amici di uno dei tre alpinisti padovani rimasti bloccati a Cortina e salvati dal Soccorso Alpino

Alice Ferretti
Una fase del salvataggio dei tre giovani rimasti bloccati sui Lastoi de Formin la notte di San Silvestro
Una fase del salvataggio dei tre giovani rimasti bloccati sui Lastoi de Formin la notte di San Silvestro

La sera di San Silvestro tre ragazzi padovani sono rimasti bloccati per ore sui Lastoi de Formin, a Cortina D’Ampezzo, e sono stati poi salvati dal soccorso alpino.

Per recuperarli è stato necessario l’intervento dell’elicottero di Treviso emergenza.

Ora che, come prevede la legge, arriverà il conto del salvataggio in elicottero, gli amici di uno dei tre giovani alpinisti hanno lanciato una raccolta fondi per sostenere le spese.

L’appello

«Purtroppo restando bloccati nella calata sbagliata non hanno potuto procedere alla discesa. Sei ore infernali, con diversi tentativi di soccorso falliti», si legge sulla raccolta fondi lanciata su GoFundMe.

«Come se non bastasse, in alcuni post su Instagram vi è stato pesante accanimento e odio nei commenti. La legge italiana impone che la spesa del soccorso sia a carico di chi vi si affida, non si sa ancora l’ammontare della spesa, ma difficilmente la cifra che Giacomo dovrà corrispondere supererà i 10 mila euro».

E infine: «Saremmo molto grati se qualcuno avesse il buon cuore di aiutare Giacomo, anche come gesto di solidarietà».

Dal 1 gennaio sono stati raccolti 312 euro grazie a 16 donazioni, ma la strada è evidentemente ancora lunga.

La disavventura

I tre ragazzi, due di 24 e 21 anni di Padova e una 21enne di Vigonza, il pomeriggio del 31 dicembre si sono trovati in serie difficoltà sui Lastoi de Formin, a Cortina.

Hanno infatti sbagliato la linea di calata mentre stavano scendendo dalla via “Re Artù”, e si sono così trovati in difficoltà a circa 60 metri sotto la cima.

L’allarme è stato lanciato verso le 17.40 attivando la Centrale del 118, che ha inviato un elicottero abilitato al volo notturno con un tecnico di San Vito di Cadore per supportare le operazioni. Tuttavia, il recupero si è rivelato complesso a causa della posizione strapiombante dei tre.

Dopo vari tentativi, i soccorritori sono stati sbarcati in vetta a quota 2.630 metri per procedere con un intervento manuale. In condizioni di temperatura sottozero, hanno attrezzato la calata, per poi far scendere uno di loro 80 metri, a raggiungere l’alpinista più distante.

Una volta in cima, i soccorritori hanno fornito piumini e giacche a vento per proteggere i ragazzi, in particolare la giovane che soffriva di ipotermia.

Con l’elicottero impegnato in un’altra missione, la squadra ha deciso di scendere a piedi lungo la via normale fino a un punto di atterraggio.

L’elicottero di Treviso emergenza ha successivamente recuperato i tre alpinisti e i soccorritori, trasportandoli al campo sportivo dove le loro condizioni sono state valutate.

I ragazzi, in leggera ipotermia ma senza gravi conseguenze, sono stati salvati e riportati in sicurezza. L’operazione è durata diverse ore e ha richiesto grande impegno da parte degli uomini del soccorso alpino.

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova