Alt dell’Ivass a Generali la tranche del dividendo rinviata all’anno venturo
Trieste
Slitta all'anno prossimo il pagamento della seconda tranche, pari a 0,46 euro per azione, del dividendo di Generali. Il Leone, suo malgrado, deve adeguarsi alle indicazioni dell'Ivass che chiede prudenza, lasciando a secco i suoi azionisti, a partire dai grandi come Mediobanca a Del Vecchio fino alla platea dei piccoli soci, dei 720 milioni che voleva distribuire entro la fine di quest'anno, dopo i 790 milioni pagati lo scorso maggio con la prima tranche di 0,50 euro.
Per tutti, Ivass permettendo, ci sarà da attendere dopo l'assemblea di aprile 2021. E il ceo Philippe Donnet fa sentire la sua voce. A differenza dello stop della Bce valido per tutte le banche, «il regolatore europeo delle assicurazioni Eiopa e le authority locali non sono stati in grado di garantire parità di condizioni», ha tuonato. «Non è accettabile perché così non c'è una competizione equa» fra compagnie concorrenti.
Certo gli effetti della pandemia si sono fatti sentire sui conti di Generali come su quelli delle altre compagnie: nei primi nove mesi l'utile è sceso a 1.297 milioni (-40% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno) a causa di svalutazioni e di una serie di oneri straordinari ma l'utile operativo è salito a 4 miliardi (+2,3%) grazie al ramo danni e alla crescita nell' asset management con le recenti acquisizioni. Pur nella «gravità della recessione causata dalla pandemia e l'incertezza circa i tempi della ripresa economica», la ragione «di carattere macroprudenziale» citata dall'Ivass per spiegare l'interpretazione più restrittiva sui dividendi per le assicurazioni italiane rispetto a quanto fatto altrove in Europa, Generali rimarca di avere una solidità patrimoniale, oltre che di business, che le consente di confermare la cedola. A fine settembre il Solvency Ratio era al 203% ed è poi migliorato portandosi il 9 novembre al 207% scontando poco meno di 2 punti percentuali della sottoscrizione dell'aumento di capitale di Cattolica Assicurazioni e, pro quota, non solo la seconda tranche del dividendo 2019 ma anche della cedola 2020 ipotizzando possa essere pari a quella del passato esercizio, ossia nel complesso pari a oltre 1,5 miliardi. «Generali conferma il piano al 2021 sulla politica dei dividendi impegnandosi a riprendere la distribuzione non appena il regolatore italiano lo consentirà», ha indicato il general manager Frederic De Courtois. —
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