Altro calo dei giudici nei tribunali, la giustizia civile in Veneto rallenta ancora: il dossier

Penultima regione in Italia nel rapporto organici-imprese 311 i giorni medi necessari per ottenere un pronunciamento

Riccardo Sandre

VENEZIA. Il Veneto è la penultima regione del Paese per rapporto tra numero di imprese e giudici attivi: 1332 in più della media nazionale. E se è vero che rispetto all'anno scorso la situazione è addirittura peggiorata, con il Veneto che perde un'altra posizione rispetto al terzultimo posto già ottenuto in passato, il calo delle cause pendenti prosegue anche quest' anno ad un ritmo del -4,4% contro il -9% di 12 mesi fa.

In questo caso un ruolo importante lo ha la minore litigiosità dei veneti: nel 2014 le cause aperte erano 143.399, nel 2020, anche a causa del Covid, si è arrivati a 91.108. A indicare le tante difficoltà e i sudati successi del sistema giuridico regionale è il quinto rapporto di sulla giustizia di Confartigianato Veneto.

Un rapporto che conferma il ruolo strategico di un sistema efficiente per garantire la crescita della ricchezza attraverso una semplice, quanto fredda, correlazione: quella tra Pil pro capite e cause pendenti ogni 1000 imprese. In questo caso il Veneto, con 170,2 cause e un Pil pro capite di 33.651 euro si colloca nei piani alti della classifica, sebbene lontana da una vetta dove spicca il Trentino Alto Adige (con 120,9 cause e un Pil pro capite di 43.380 euro), seguito dal Piemonte/ Valle d'Aosta (165 cause e 35.246 euro) e dall'Emilia Romagna (169, 8 cause e 36.727 euro).

«Le 126mila imprese artigiane del Veneto sognano una riforma che guardi al processo civile oltre che a quello penale, che offra solide garanzie di autonomia e di indipendenza, un alto profilo di professionalità dei magistrati ma pure snellezza e rapidità dei procedimenti» spiega Roberto Boschetto, presidente di Confartigianato Veneto.

«La durata dei processi incide negativamente sulla percezione della qualità della giustizia e ne offusca indebitamente il valore. Ed il costo economico è importante. Non che sia l'unico elemento di competitività ma lo strettissimo indice di correlazione negativo tra l'aumento del numero di cause pendenti ogni mille imprese ed un quasi corrispettivo calo del Pil pro capite nel confronto tra le regioni d'Italia fa capire come la giustizia sia uno degli elementi su cui puntare anche per un maggiore benessere. Inoltre, come ricorda lo stesso Pnrr, alla durata dei processi più elevata si associa una minore partecipazione delle imprese alle catene globali del valore una delle principali debolezze strutturali del nostro sistema».

E se è vero che in Veneto il numero dei processi pendenti si sta riducendo e cittadini ed imprese devono attendere il 32% di tempo in meno qui (quasi 5 mesi in meno) rispetto al resto del Paese per avere una sentenza, è vero pure che i tempi della giustizia, per alcuni anni in contrazione, tornano ad allungarsi crescendo, anche a causa delle procedure anti-Covid, di ben 52 giorni in un solo anno e portando così a 311 i giorni medi necessari per ottenere un pronunciamento.

Il rapporto di Confartigianato sottolinea pure le difficoltà di un'intera categoria di professionisti che devono affrontare una mole di lavoro considerevole pure con organici ridotti. In un contesto già difficile, nel 2021, il numero dei giudici in Veneto ha fatto addirittura un passo indietro calando di tre unità (+1 giudice ordinario e -4 onorari). Un fenomeno che ha visto il tasso di scopertura (la differenza tra quelli previsti e quelli effettivi) impennarsi al 13, 9%. Il numero di imprese che "gravano" su ogni giudice del distretto di Venezia arriva quindi a quota 1.332, circa 3,8 volte quello che si registra a Reggio Calabria. Identica situazione nel caso degli abitanti, 13.596 in Veneto per ogni giudice. Si tratta del terzo peggior dato italiano dietro a Brescia e Trento.

LE CARENZE / Giudici di pace, è allarme: coperti solo 38 posti su 105

Sono solo uno su tre i giudici di pace attivi in Veneto rispetto a quelli previsti dalla pianta organica. Un rapporto che va peggiorando. Tra 2020 e 2021 il tasso di scopertura, già altissimo cresce addirittura di 2 punti percentuali portandosi al 63,8%. In numeri assoluti dei 105 giudici di pace previsti gli effettivi sono solo 38. Una carenza che diventa palese se si va a misurare quante imprese e cittadini gravano mediamente su ognuno di loro: 126.657 abitanti a testa in Veneto (+142,4% rispetto alla media nazionale ferma a 52.259). Anche se di poco, le cose migliorano quando si parla di imprese.

La nostra regione è la seconda peggiore nel Paese con 12.408 imprese per giudice di pace (+135, 8% rispetto media Italia). «L'efficienza del settore giustizia» spiega il presidente di Confartigianato Veneto Roberto Boschetto «è condizione indispensabile per lo sviluppo economico e per un corretto funzionamento del mercato. Lo stesso Pnrr richiama studi empirici che dimostrano come una giustizia rapida e di qualità stimola la concorrenza, riduce il costo del credito, incentiva gli investimenti e e così via».

Lo stesso Pnrr stima che una riduzione della durata dei procedimenti civili del 50% possa accrescere la dimensione media delle imprese manifatturiere di circa il 10% e che, a livello aggregato, uno studio recente ha valutato che una riduzione da 9 a 5 anni dei tempi di definizione delle procedure fallimentari possa generare un incremento di produttività dell'economia italiana dell'1, 6%. «Qualsiasi progetto di investimento, per essere reputato credibile, deve potersi innestare in un'economia tutelata, e non rallentata da un eventuale procedimento giudiziario, così come deve essere posto al riparo da possibili infiltrazioni criminali» conclude Boschetto.

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