Ance Veneto: «Appalti in calo, urge un piano casa per i ceti medi»

I costruttori del Veneto lamentano l’esaurirsi dei fondi del Pnrr. Nell’ultimo trimestre 2024 lavori pubblici in netta diminuzione

Nicola Brillo
Cantieri, calano gli appalti. Per l'Ance Veneto serve un piano casa per i ceti medi
Cantieri, calano gli appalti. Per l'Ance Veneto serve un piano casa per i ceti medi

L’ultimo trimestre dell’anno nel settore degli appalti si chiude in Veneto con una spinta che si sta esaurendo del Pnrr, gare di appalti pubblici in discesa e un mercato del lavoro difficile.

«Finora – ricorda spesso il presidente di Ance Veneto, Alessandro Gerotto – ci siamo limitati alla manutenzione dell’esistente».

I costruttori veneti hanno presentato il 20 marzo il Rapporto Appalti relativo all’ultimo trimestre 2024. Il centro studi rivela che lo scorso anno sono state aggiudicate 7. 252 gare nell’ambito dei lavori pubblici per un valore complessivo di oltre 1, 3 miliardi.

Si tratta di un trend nettamente decrescente: nel corso del quarto trimestre 2024 il totale di gare aggiudicate si attesta a 1. 612 (importo totale a 255, 8 milioni), molto distante dal valore del trimestre precedente (327, 8 milioni). Inoltre il 56 per cento circa delle gare aggiudicate nel corso del 2024 risulta sotto la soglia dei 40 mila euro.

Idee per il rilancio

Per Ance serve un Piano della casa accessibile per le fasce medie, centrato sul modello europeo del Pnrr. «Sono stato a Bruxelles e l’idea di varare un commissario ad hoc per affrontare le questioni dell’abitare credo vada molto sostenuta da parte dei governi nazionali – prosegue Gerotto –. Anche nel virtuoso Veneto dobbiamo mettere a punto obiettivi chiari per affrontare il bisogno urgente di abitazioni, soprattutto per studenti, anziani e famiglie. Se vogliamo avere un futuro, dobbiamo costruircelo già oggi e rendere attrattive le nostre città. I dati ci dicono che i Comuni sono i riferimenti dai quali partire per la rigenerazione urbana e una ri-urbanizzazione sostenibile».

Alessandro Gerotto (Ance Veneto)
Alessandro Gerotto (Ance Veneto)

Nel primo mese del 2025 il Veneto ha avuto un bilancio occupazionale negativo. Solo il settore dell’edilizia ha avuto un buon andamento: sono 1. 400 le posizioni in più e un aumento delle assunzioni del 3, 2%. «Se questi numeri ci dicono qualcosa è che il nostro settore può continuare a trainare l’economia, ma non dobbiamo addormentarci sugli allori», dichiara ancora il presidente di Ance Veneto.

Stazioni appaltanti

I Comuni rimangono la stazione appaltante con la maggior quota di gare in termini di numero e di importo. Le Utilities si ritagliano circa il 28% degli importi a gara nel corso del 2024.

Poco meno della metà delle gare con esito fa riferimento ad opere di edilizia civile e industriale (45,4% in numero e 48,1% per importo sul totale 2024).

Le percentuali superiori alla media sono su Padova, Venezia e Verona in termini di numero e Belluno e Venezia in termini di importo.

Le opere stradali (poco più del 22% degli importi aggiudicati nel 2024) prevalgono soprattutto a Vicenza, mentre le opere idrauliche e difesa del suolo sono maggiormente concentrate a Belluno e Rovigo. Le opere di manutenzione sulle infrastrutture sono più frequenti a Vicenza, Belluno e Treviso. È al 12,1% l’incidenza di gare di edilizia scolastica nel corso dell’ultimo trimestre dell’anno, in particolare nelle province di Padova e Venezia. Negli ultimi 12 mesi la percentuale più elevata si conferma a Padova (13,2%).

Fondi Pnrr

Nell’ultimo trimestre 2024 circa un quinto delle risorse a gara è stato finanziato con fondi Pnrr per un importo che supera i 47 milioni, in progressiva diminuzione visto l’avvicinarsi della conclusione del piano entro il 2026.

Nel corso dell’intero anno la quota di risorse provenienti dal Pnrr si attesta ad oltre 175 milioni (per gare sopra i 40 mila), circa il 14% del totale degli importi a gara. In linea generale Padova è il territorio che beneficia maggiormente di tali risorse. Quanto ai ribassi, nell’ultimo periodo del 2024 la media è stata del 12,2%, con Belluno, Padova e Rovigo ad evidenziare percentuali di sconto più alte. 

 

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