Andrea Zanoni lascia il Pd e passa a Europa Verde
Il consigliere regionale: «Si apre una nuova fase politica importantissima, dobbiamo mettere fine all’amministrazione di Zaia. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il voto in Parlamento sul Salva Milano»
Il consigliere regionale Andrea Zanoni annuncia l'addio al Partito democratico: passerà a Europa Verde.
In conferenza stampa, affiancato dal portavoce nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli, e dalla presidente del gruppo AVS alla Camera, Luana Zanella, Zanoni ha spiegato il motivo della scelta: «Sono felice di annunciare la mia adesione ad Europa Verde. Per me si apre una nuova fase politica importantissima, anche in prospettiva delle elezioni di fine anno. Dobbiamo mettere fine all’amministrazione di Zaia, che ha reso il Veneto una delle Regioni più inquinata.
Questa è una scelta di coerenza con quelli che sono i miei valori di sempre, che si rispecchiano nel programma di Europa Verde. Mi sono sempre impegnato per la difesa dell’ambiente, la tutela degli animali, per la legalità.
Ho riflettuto a lungo: la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il voto nel Parlamento italiano sul Salva Milano, un condono gravissimo, che premia chi ha agito nell’illegalità. Un condono che ha visto coalizzarsi i voti centrodestra con quello del Pd: un voto per me impossibile da ingoiare, vista la mia lunga battaglia per la lotta al consumo di suolo.
Come è possibile fare le giuste battaglie in Consiglio regionale contro la destra, contro il consumo di suolo, per poi utilizzare queste norme per cementificare ancora di più? È una mancanza di coerenza che ho sollevato ripetutamente, in più occasioni, nelle diverse sedi e a vari livelli del Pd, senza ottenere risposta».
Prosegue: «Non si può tralasciare la questione ambientale, gli eventi estremi anche in Veneto ci dicono che l’ambiente è una priorità. È cruciale per i giovani e le nuove generazione. Gli incendi che vediamo in California ci dicono chiaramente quale deve essere la priorità dei governi su tutti i livelli. La mancanza di questo tema nell’agenda del principale partito di opposizione è preoccupante. Anche le decisioni in Europa, come quella sulle armi o il voto su Fitto, hanno pesato nella mia decisione. In politica, soprattutto al giorno d’oggi, serve coerenza. Serve una visione alternativa alla destra chiara e netta. Lo dobbiamo soprattutto alle nuove generazioni, che pagheranno care le decisioni della destra sulla crisi climatica. Dobbiamo ottenere di nuovo la fiducia dei cittadini, sempre più disaffezionati alla politica. Ma per fare tutto ciò bisogna essere credibili. In questa mia nuova casa lavorerò per un Veneto e un Paese migliore. Per me è importante la questione etica e il gruppo Europa Verde prevede l’iscrizione automatica al Codice Etico del Consiglio regionale, che finora avevo dato come singolo».
E chiude: «Ringrazio il Pd, spero di continuare a collaborare con loro, anche se in un contesto diverso».
Dal gruppo del Partito democratico non nascondono l'irritazione. E la sorpresa: «C'era questa voce, ma l'ha negato fino a ieri. L'abbiamo saputo dalle agenzie di stampa», dicono.
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