Antonveneta in Appello: pene ridotte a Fazio e Fiorani

PADOVA. Si chiude con uno sconto di pena il processo d’appello a carico dei protagonisti della tentata scalata di Bpi ad Antonveneta, l’istituto di Padova che animò l’estate del risiko bancario nel...

PADOVA. Si chiude con uno sconto di pena il processo d’appello a carico dei protagonisti della tentata scalata di Bpi ad Antonveneta, l’istituto di Padova che animò l’estate del risiko bancario nel 2005. I giudici d’appello hanno inflitto 2 anni e mezzo di carcere all’ex governatore di Bankitalia, Antonio Fazio (4 anni in primo grado); un anno all’ex leader della Banca lodigiana, Giampiero Fiorani (un anno e 8 mesi in primo grado); un anno e 8 mesi ai vertici di Unipol, Giovanni Consorte e Ivano Sacchetti (in primo grado 3 anni ad entrambi); un anno e mezzo a Luigi Zunino (2 anni e 8 mesi in primo grado). È stato assolto il senatore del Pdl Luigi Grillo che in primo grado era stato condannato a 2 anni e 8 mesi. Revocata, infine,la confisca di 39,6 milioni di euro a Unipol: la somma non è stata considerata provento di reato dai giudici; Unipol dovrà però versare una sanzione pecuniaria di 230 mila euro.

Una vicenda giudiziaria iniziata cinque anni fa, il 2 maggio 2007, quando la Procura di Milano avviò le indagini sulla scalata aprendo un fascicolo contro ignoti per aggiotaggio sull’Opa di Bpl ad Antonveneta. È la data d’inizio dell’inchiesta che frantumerà il “sogno” di Gianpiero Fiorani, rampante leader del piccolo istituto di credito lodigiano, di scalare il “gigante” Antonveneta contro gli olandesi di AbnAmro. Un’inchiesta destinata ad allargarsi, fino a coinvolgere - attraverso un’intercettazione telefonica- il governatore di Bankitalia: ««Fazio mi disse che noi dovevamo superare il 50% per far fallire l’Opa di Abn Ambro. Queste cose si ricordano come fossero incubi di notte. Queste cose vengono fuori tutte le notti da 5 anni e mezzo. Ricordo non solo le parole, ma anche le fattezze e il modo in cui Fazio le ha dette». dichiarò Fiorani ai giudici. «Fiorani ha ordito una trama fraudolenta al solo scopo di trarre in inganno me e gli uffici di vigilanza per conseguire i suoi obiettivi», la replica di Fazio. Pesanti anche le contestazioni agli esponenti politici coinvolti nello scandalo e definiti dal gup Forleo «complici di un disegno criminoso»: tra questi il senatore pidiellino Grillo, che tuttavia la Corte d’Appello ha scagionato dalle accuse, mandandolo assolto.

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