E’ boom di asma e allergie: «Colpa dell’inquinamento»

L’allarme dell’Azienda Ospedale Università di Padova. Vianello: «Si registrano sintomi acuti e cronici sulle malattie respiratorie». Cancian: «Concorrono anche fattori ambientali e l’uso di prodotti di sintesi»

Simonetta Zanetti
Al centro Andrea Vianello, Giuseppe Dal Ben e Mauro Cancian
Al centro Andrea Vianello, Giuseppe Dal Ben e Mauro Cancian

È boom di malattie respiratorie e le allergie legate all’inquinamento.

L’allarme arriva dall’Azienda Ospedale Università per voce del professor Andrea Vianello, direttore della Fisiopatologia Respiratoria e del dottor Mauro Cancian, direttore dell’Allergologia.

«Le persone asmatiche la cui malattia è molto legata all’inquinamento sono l’8% degli adulti e il 10% dei bambini» sostiene il professor Vianello.

Su questo fronte, un ruolo importante e sottovalutato lo rivestono le microplastiche, fonte importante di inquinamento: entrano nell’organismo fin nelle porzioni più profonde del polmone.

Non solo: «L’inquinamento, così come i fattori climatici e l’abuso di prodotti di sintesi incidono anche sull’incremento delle allergie» aggiunge il dottor Cancian «si stima che nel 2050 a livello mondiale ne soffrirà una persona su due». In un anno la richiesta di prestazioni su questo fronte è più che triplicata, mentre le prime visite sono quadruplicate.

Malattie respiratorie

Le malattie respiratorie, spiega il professor Vianello «sono tra le patologie che più risentono dell’inquinamento. Questo vale sia dal punto di vista acuto – cioè quando il tempo è sfavorevole e aumentano il numero degli accessi al Pronto Soccorso, il consumo di farmaci e le ospedalizzazioni – che sul versante cronico laddove le persone esposte a lungo sviluppano malattie polmonari».

L’inquinamento è responsabile di infezioni, asma, riduzione della funzione polmonare, bronchite cronica, fino al cancro polmonare.

«Ad esempio, il deterioramento degli pneumatici incide molto nell’inquinamento atmosferico con la produzione di microplastiche e non si avrà alcun beneficio dall’introduzione delle auto elettriche» prosegue «anzi, probabilmente la situazione verrà peggiorata dal fatto che questi mezzi, pesando di più, contribuiranno a un più significativo deterioramento».

A fronte della mancata introduzione di iniziative risolutive a livello strutturale, «vanno prese giocoforza misure individuali» aggiunge «questo significa per quanto possibile evitare l’esposizione, soprattutto per i bimbi, nei giorni di particolare inquinamento; usare le mascherine che proteggono e anche in casa introdurre misure di isolamento rispetto all’esterno».

Sebbene le malattie respiratorie «siano state considerate a lungo di secondo piano rispetto a quelle cardiocircolatorie, il Covid ha dimostrato che si tratta di patologie estremamente rilevanti» chiarisce.

Nel mondo ci sono 65 milioni di persone affette da broncopneumopatia cronica ostruttiva, 334 milioni soffrono di asma bronchiale e 4 milioni sono i morti l’anno per polmonite.

Nel 2024 nell’Azienda diretta da Giuseppe Dal Ben sono stati dimessi con diagnosi di affezione respiratoria 6 mila pazienti – un decimo del totale –, di cui 2.508 con insufficienza respiratoria, ovvero la parte finale della patologia; 400 pazienti sono arrivati in Pronto Soccorso per riacutizzazione di asma bronchiale. Sempre nei dodici mesi, sono state erogate 16.700 mila prestazioni per esterni e 7.400 per pazienti interni; sono state eseguite 15.500 spirometrie e 250 prestazioni in telemedicina. Il 15% dei malati arriva da fuori regione.

Non solo: la Fisiopatologia Respiratoria è stata centro coordinatore delle Terapie Semintensive del Veneto durante la pandemia e, unica insieme a Bologna, utilizza la “decapneizzazione” tecnica molto complessa di circolazione extracorporea per il lavaggio della Co2 nel sangue. Si tratta di una sorta di “dialisi” del polmone, applicata a una trentina di pazienti candidati al trapianto per cui l’alternativa dell’intubazione cagionerebbe un danno.

Qui c’è anche il secondo ambulatorio multidisciplinare d’Italia per l’asma grave che ha in cura 250 pazienti trattati con innovativi farmaci biologici: «Si tratta di farmaci che hanno una straordinaria efficacia nella cura dell’asma grave che in Veneto colpisce 3-4 mila persone» conclude Vianello.

La Semintensiva intercetta il 30% dei pazienti destinati alla Rianimazione prima che questi si aggravino.

Allergie

Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, fino al 40% della popolazione italiana presenta almeno un sintomo allergico. Anche per questo lo scorso anno l’Allergologia ha erogato 24.616 prestazioni (+225% rispetto alle 7.568 del ’23), eseguito 2.010 prime visite (+300%), e garantito 2.570 controlli (+468%). Le desensibilizzazioni sono state 3.770 (+122%): «A fronte di un aumento della richiesta, l’Azienda ha ottimizzato la capacità di rispondere incrementando il numero di ambulatori a disposizione e per favorire la popolazione e sono state previste aperture straordinarie nel weekend» sostiene Cancian.

L’allergia è una malattia poligenica multifattoriale che si manifesta in soggetti geneticamente predisposti.

L’incremento, tuttavia, è dovuto a stili di vita scorretti, abuso di prodotti di sintesi – compresi profumi per ambienti e detersivi –, inquinamento (tra cui quello elettromagnetico che inasprisce la sintomatologia) e a fattori climatici con effetti che oltre i polmoni (asma), colpiscono occhi e naso (rino-congiuntivite) e cute (eczema).

«Le più diffuse sono le allergie da graminacee e acari, ma sono in aumento anche quelle alimentari e da farmaci. A causa del cambiamento climatico, specie quali le parietarie, che un tempo erano tipiche del sud, crescono anche alle nostre latitudine e continuino a produrre pollini a volte anche fino ai mesi invernali» conclude Cancian.

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova