Banche, sui rimborsi guerra fra associazioni: «Esposto per le commissioni troppo esose»

Ex Popolari, il Movimento diritti europei chiede il sette per cento dell’incassato e finisce nel mirino dei “concorrenti” che lo attaccano

TREVISO. Sarà depositato in Procura a Treviso un esposto contro la lettera che molti ex azionisti di Veneto Banca e Popolare Vicenza stanno ricevendo dal Movimento diritti europei, con sede a Treviso, in via Gualpertino da Coderta 41.

Una missiva che propone di sottoscrivere un contratto d’incarico per l’assistenza alla presentazione delle istanze al Fondo indennizzo risparmiatori al costo del 7% dell’incassato. Una percentuale considerata troppo alta e che ora, una volta partito il Fir delle banche messe in liquidazione (trecentomila soci coinvolti e un miliardo e mezzo di euro a disposizione per tre anni), è finita nel mirino di altre associazioni.

Nell’esposto, che verrà depositato nei prossimi giorni, si chiederà a Procura e Guardia di Finanza di chiarire se è legittima una richiesta del 7% sugli incassi e se vengono rispettate le normative antiriciclaggio.

Tutto questo perché negli ultimi giorni numerosi ex azionisti della popolare di Montebelluna e della Popolare di Vicenza hanno iniziato a ricevere una lettera proveniente dal “Movimento diritti europei”, per sottoscrivere un contratto d’incarico per l’assistenza alla presentazione delle istanze. «In collaborazione con lo studio legale Tlc Lawyers (studio che fa capo a Sergio Calvetti, uno degli avvocati più attivi sul fronte del crac delle due banche, ndr)», si legge nella lettera, «forniamo assistenza alla presentazione delle istanze destinate al Fondo Indennizzo Risparmiatori».

Tra gli allegati c’è anche il modello di contratto che affida al Movimento diritti europei la presentazione della domanda di rimborso al Fir; ma anche la delega a richiedere tutti i documenti bancari per la domanda di ristoro all’avvocato Sergio Calvetti, eleggendo come domicilio lo studio in via Tolpada a Treviso.

La lettera di Mde specifica «l’assenza di costi anticipati» ma aggiunge poi che «a fronte dell’attività verrà corrisposto il 7% di quanto il risparmiatore effettivamente incasserà a conclusione dell’operazione alle proprie coordinate Iban». Sulla vicenda dunque si addensano alcune nubi dato che è la stessa legge di Bilancio 2019, quella che ha istituito il Fir a stabilire che «la prestazione di collaborazione nella presentazione della domanda non rientrano nell’ambito delle prestazioni forensi e non danno luogo a compenso».

«È quest’ultima ad essere una norma sbagliata», spiega invece Calvetti, «incentivando i risparmiatori, molti dei quali anziani e senza particolare istruzione, a fare da soli con altissime probabilità di errori nella compilazione telematica. All’interno del Movimento stanno lavorando numerosi ragazzi, esperti di digitale, per aiutare queste persone ad ottenere gli indennizzi. E credo sia giusto remunerare il loro lavoro. Con loro ho un rapporto di consulenza, ma come studio non veniamo pagati per nulla. Quello del 7%, che non è una cifra alta, è un contributo all’associazione per i costi di presentazione delle domande. Aggiungo poi che il Movimento si fa pagare sull’incassato mentre altri professionisti si fanno pagare a pratica a prescindere poi dall’esito».

Da giovedì è operativo il Fondo indennizzo risparmiatori truffati dopo 14 mesi dalla promessa dell’ex premier Giuseppe Conte. Il portale fondoindennizzorisparmiatori.consap.it è a regime. Molti risparmiatori hanno iniziato ad inserire le loro domande, a caricare gli allegati per ottenere l’indennizzo previsto. Il Fir, con una dotazione da 1,5 miliardi di euro, rimborserà in maniera automatica tutti i risparmiatori con un reddito annuo inferiore ai 35 mila euro e un patrimonio mobiliare sotto i 100 mila euro. Per gli altri ci sarà una commissione che valuterà le domande entro i prossimi sei mesi (i 180 giorni sono scattati ieri 22 agosto). Agli aventi diritto andrà indennizzato il 30% del valore di acquisto delle azioni e il 95% delle obbligazioni fino ad un massimo di 100 mila euro. Si tratta certamente di tanti soldi sui quali ora si è fissata l’attenzione di tanti professionisti. —

Giorgio Barbieri

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