Bilancio 2025-2027 del Veneto: Irap più alta e scontro tra Forza Italia e Lega

Critiche del Partito Democratico per la mancanza di investimenti, mentre Zaia difende la manovra come virtuosa e senza aumenti di Irpef

Annalisa Girardi

«Questo non è un bilancio elettorale, nonostante probabilmente sarà l’ultimo». Così l’assessore Francesco Calzavara, intervenuto nell’Aula del Consiglio regionale per rivendicare le scelte fatte nel Bilancio di previsione 2025-27, approvato ieri sera con 34 voti a favore e 10 contrari. Se sarà davvero l’ultimo dell’era Zaia non è ancora detto.

Le elezioni regionali - come accadrà per i Comuni che erano andati al voto durante il Covid - potrebbero slittare alla primavera del 2026. Per ora è ancora tutto da definire.

Lo scontro sull’Irap

Ciò che è certo è che non sarà un bilancio facile da dimenticare, per tutte le discussioni che ha generato. L’anno prossimo entrerà infatti in vigore il tanto discusso aumento delle aliquote Irap. Un prelievo, va precisato, che consentirà di finanziare diverse misure messe a bilancio. Lo scontro, però, è politico.

I consiglieri di Forza Italia, come avevano già fatto e annunciato nei giorni scorsi, sono usciti dall’Aula al momento del voto.

Alberto Bozza, prendendo prima la parola, ha ribadito la posizione, pur sottolineando che questa non significhi un addio alla maggioranza: «Non abbiamo presentato nessun emendamento, per non dare l’illusione di stare in un perimetro diverso da quello della maggioranza. Ma non condividiamo questa scelta. Non partecipiamo al voto, ma per il resto siamo sempre rimasti in Aula per rispetto della maggioranza. Chiediamo rispetto per la nostra scelta. Lo sapevate che non potevamo votare a favore. La coerenza per noi viene prima di tutto».

La replica della lega

Oltre al merito, non sono comunque mancate le critiche di metodo, per il confronto mancato. Calzavara ha replicato: «Non è stata una scelta facile. Forse qualche interlocuzione in più sarebbe servita. Ma non so se una telefonata avrebbe risolto il problema. Cosa facevamo, un emendamento in cui tagliavamo circa 15 milioni di euro alle scuole o alla cultura? Non so se le associazioni di categoria sarebbero state più contente, vedendo tagli netti di svariati milioni invece di pagare un po’ di Irap».

Il capogruppo leghista, Alberto Villanova, è stato molto più duro. «Dal 1995 al 2010 voi avete avuto la presidenza di questa Regione e c’era l’Irpef. È stato Zaia a toglierla. E nonostante la decisione sull’Irap, restiamo la Regione con la pressione fiscale più basse in Italia. Voi, che ci parlate di coerenza, non votate il bilancio ma dite che dal primo gennaio siete pronti a lavorare di nuovo insieme. Ma sulla base di cosa collaboriamo, sulla base di un bilancio che non votate? Con che coerenza ce lo chiedete? Noi lavoreremo con chi ha condiviso il peso delle decisioni difficili».

A replicare è stata la capogruppo azzurra, Elisa Venturini: «Al di là di maggioranza o minoranza, noi siamo di centrodestra. Vogliamo collaborare per portare avanti il programma. Ma sulle tasse alle imprese non possiamo comportarci diversamente, è nel nostro Dna».

La critica del pd e la reazione di zaia

I voti contrari, chiaramente, sono stati quelli dell’opposizione. «Questa è una manovra da fine ciclo, senza spinta e senza investimenti che consentono di affrontare le sfide future. Oggi sarebbe necessaria una svolta, questa Manovra non la porta con sé. Per la prima volta in Veneto aumentano le tasse, quelle peggiori, cioè alle imprese», ha detto la capogruppo del Pd, Vanessa Camani, in dichiarazione di voto. Molto diverso il commento del presidente Luca Zaia: «Il Veneto si conferma come una delle realtà amministrative più virtuose d’Italia».

Con la precisazione: «Per il quindicesimo anno consecutivo il bilancio, di un valore complessivo di oltre 18,9 miliardi, si distingue per essere tax free, senza aumenti dell’addizionale regionale Irpef». 

 

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