Boato e macerie al centro commerciale

Sant’Angelo di Piove, rogo doloso alle Sorelle Ramonda. Camera saturata di gas, poi l’esplosione notturna: danni milionari
Di Elena Livieri
BELLUCO - FOTOPIRAN - SANT'ANGELO DI PIOVE - INCENDIO CAPANNONE SORELLE RAMONDA gli interni distrutti
BELLUCO - FOTOPIRAN - SANT'ANGELO DI PIOVE - INCENDIO CAPANNONE SORELLE RAMONDA gli interni distrutti

SANT’ANGELO DI PIOVE. Una camera satura di gas e un innesco che ha provocato un’esplosione così potente da sventrare un intero edificio: infissi in ferro e vetro divelti e proiettati a metri di distanza, il soffitto tra primo piano e piano terra interamente collassato, le sirene che squarciano le tenebre. Uno scenario da attentato dinamitardo quello che si sono trovati di fronte l’altra notte i vigili del fuoco e i carabinieri intervenuti in via Piovese a Vigorovea di Sant’Angelo, nel complesso dove si trovano il negozio di abbigliamento Sorelle Ramonda e altre attività commerciali. Lo scoppio, violentissimo, è avvenuto nel centro estetico Charme Beauty che si trova al primo piano, divorato dall’incendio che i pompieri - giunti in forze dal distaccamento di Piove di Sacco, da Padova e Cavarzere - sono riusciti a spegnere prima che si propagasse al resto della struttura. Quello contro cui nulla hanno potuto fare sono state le conseguenze, devastanti, dell’onda d’urto della deflagrazione. Impatto statico, in gergo tecnico. La potenza dell’urto ha trovato sfogo nelle parti meno solide della struttura: infissi e pavimento. I danni superano il milione.

L’esplosione. Un boato fortissimo è stato sentito alle 2.45 di giovedì. Ha fatto saltare sul letto le persone che abitano dall’altra parte della strada rispetto al centro commerciale e che subito hanno dato l’allarme a pompieri e carabinieri, ma è stato avvertito anche a centinaia di metri di distanza. In particolare un automobilista che stava arrivando da Piove di Sacco, ha raccontato di aver frenato di colpo impressionato dal botto. L’esplosione è avvenuta nel centro estetico Charme Beauty di cui è titolare Denis Zennaro, residente in paese. Il centro è chiuso da qualche mese anche se in Camera di commercio l’attività non risulta ancora cessata. L’onda d’urto ha scardinato le imposte sia al primo piano che al piano terra e le vetrate si sono schiantate al suolo. Una è arrivata fino al cancello, a un paio di metri dalla strada. Il primo piano dell’edificio è stato completamente sventrato: oltre al centro estetico è stato gravemente danneggiato lo studio notarile a fianco. Il pavimento, poi, è crollato sul negozio di abbigliamento Sorelle Ramonda sottostante. Uno dei lettini solari del centro è finito dritto in un camerino della boutique. Certo è che solo il gas può aver provocato una deflagrazione così. L’incendio, almeno quello, è stato limitato al centro estetico.

I danni. La stima dei danni è quasi impossibile al momento, ma supera di gran lunga il milione di euro. L’intera struttura, oltre cinquemila metri quadrati, è inagibile, con il controsoffitto fra piano terra e primo piano collassato, impianti danneggiati e infissi distrutti. E poi ci sono i danni alle attività commerciali. Su tutte il negozio Sorelle Ramonda - tremila metri quadri - completamente sommerso dalle macerie e dall’acqua utilizzata per lo spegnimento dell’incendio. Probabile che non si potrà salvare nulla di quello che si trovava all’interno, tra area espositiva e magazzino. Vale a dire capi per centinaia di migliaia di euro. E venti dipendenti che non sanno quando potranno tornare al lavoro. Ingenti i danni allo studio del notaio Nicoletta Spina, completamente allagato per una rottura di una tubazione e il parziale crollo del soffitto anche il bar Italiana Caffè di Katia Sette, che come il negozio Tigotà e il supermercato DPiù si trovano nella parte posteriore del centro, al piano terra. Tutto l’edificio è stato dichiarato inagibile.

Le indagini. Spetta ai carabinieri della Compagnia di Piove di Sacco e ai tecnici dei vigili del fuoco fare luce sulle cause di quanto accaduto, e individuare eventuali responsabilità. I militari del capitano Enrico Zampolli non trascurano alcuna pista. È stata trovata una bombola di gas che fa propendere per la natura dolosa dell’esplosione ma gli accertamenti in questo senso sono tutt’ora in corso. Purtroppo nell’area esterna all’area commerciale non ci sono telecamere di videosorveglianza, dalle quali si potrebbe aver avuto qualche elemento di indagine in più. La prima cosa da capire è se la bombola di gas si trovasse nel centro estetico, come sembra, visto che da lì è partito tutto, o se vi sia stata portata, magari la notte stessa. E bisognerà scoprire quindi da chi e perché. L’intera struttura è di proprietà della società Sorelle Ramonda e tutte le attività sono coperte da assicurazione.

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