Boffo accusa: «È Vian la fonte di Feltri»

Nuove rivelazioni sul caso dell’ex direttore di Avvenire. In una lettera al Papa denunciò il direttore dell’Osservatore
20090828 - ROMA - SCOPPIA CASO GIORNALE-BOFFO; PREMIER NON VA ALL'AQUILA. Dino Boffo in una foto recente. La 'bomba' la lancia di buon mattino il Giornale' che apre a tutta pagina con la denuncia di un ''incidente sessuale'' che sarebbe occorso al direttore di Avvenire Dino Boffo il quale - scrive Vittorio Feltri nell'editoriale - ''intimidiva la moglie dell'uomo con il quale aveva una relazione''. ANSA/ANGELA QUATTRONE /DC
20090828 - ROMA - SCOPPIA CASO GIORNALE-BOFFO; PREMIER NON VA ALL'AQUILA. Dino Boffo in una foto recente. La 'bomba' la lancia di buon mattino il Giornale' che apre a tutta pagina con la denuncia di un ''incidente sessuale'' che sarebbe occorso al direttore di Avvenire Dino Boffo il quale - scrive Vittorio Feltri nell'editoriale - ''intimidiva la moglie dell'uomo con il quale aveva una relazione''. ANSA/ANGELA QUATTRONE /DC

TREVISO. Fu il direttore dell’Osservatore Romano, il quotidiano ufficiale del Vaticano, a passare a Vittorio Feltri la velina che ha stroncato la carriera all’ex direttore di Avvenire Dino Boffo? Un libro di Gianluigi Nuzzi – «Sua Santità» (Chiarelettere), in uscita in questi giorni – riapre il caso del giornalista trevigiano, pubblicando alcune lettere inedite inviate dallo stesso Boffo al segretario del Papa, padre Georg, nei mesi successivi al caso.

Lettere inviate via fax da Onè di Fonte, dove Boffo si ritirò per un lungo periodo nell’autunno del 2009 prima di tornare a Roma, umanamente segnato da una vicenda che gli costò moltissimo sul piano professionale e personale.

Vittorio Feltri, allora direttore de «Il Giornale», sparò in prima pagina un documento – poi risultato falso – che ricostruiva una condanna penale subita da Boffo per una brutta storia di molestie legate al mondo omosessuale.

Sofferente – e d’intesa con i vertici della Cei, la conferenza episcopale italiana – Boffo si dimise il 3 settembre 2009 ritirandosi a vita privata, prima di tornare uno anno più tardi alla guida di Sat2000, la televisione dei vescovi italiani.

Solamente dopo molti mesi Vittorio Feltri ammise di essersi ispirato a un documento falso, passato da «persona autorevolissima», che lui ritenne di non verificare proprio per l’autorevolezza della fonte. Questa persona, a parere di Boffo, altri non sarebbe che il direttore dell’Osservatore Romano Gian Maria Vian.

Scrive Boffo al segretario del Papa: «Sono venuto a conoscenza di un fondamentale retroscena e cioè che a trasmettere al dottor Feltri il documento falso sul mio conto è stato il direttore dell’Osservatore Romano, professor Gian Maria Vian, il quale non ha solo materialmente passato il testo della lettera anonima ma ha anche dato ampie assicurazioni che il fatto giudiziario da cui quel foglio prendeva le mosse riguardava una vicenda certa di omosessualità».

Il nome di Vian quale fonte era già circolato, tanto che costrinse il Papa ad autorizzare una pubblica smentita nel febbraio 2010.

Ma ora la pubblicazione di queste lettere riapre lo scontro – non solo sul caso Boffo – tra la Segreteria di Stato (guidata dal cardinale Tarcisio Bertone) e la Conferenza episcopale italiana (cardinale Angelo Bagnasco).

Boffo, da sempre legato all’ex presidente della Cei Camillo Ruini, sarebbe stato colpito proprio per «spezzare» la continuità tra Ruini e Bagnasco. Una continuità che soprattutto Bertone, da poco segretario di Stato vaticano, aveva interesse a non alimentare. E Boffo lo scrive chiaramente a padre Georg: «Non credo, per essere con Lei schietto fino in fondo, che il cardinale Bertone fosse informato fin nei dettagli sull’azione condotta da Vian, ma quest’ultimo forse poteva far conto di interpretare la mens del suo Superiore: allontanando Boffo da quel ruolo, sarebbe venuto meno qualcuno che operava per la continuità tra la presidenza del cardinale Ruini e quella del cardinale Bagnasco».

Dopo la morte di Papa Giovanni II in Vaticano è in atto uno scontro di potere senza precedenti in epoca moderna. Alla tradizionale «diversità» tra la Segreteria di Stato (che fa riferimento al Vaticano) e la Conferenza episcopale italiana (che fa riferimento ai vescovi d’Italia) si aggiunge lo scontro per la successione di Benedetto XVI, dipinto sempre più amareggiato da queste «beghe» tutte italiane. Tra i principali bersagli lo stesso segretario di Stato Bertone, salesiano che sta cambiando molte pedine nello scacchiere vaticano.

Daniele Ferrazza

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