Brenzone sul Garda, la costellazione di antiche contrade

BRENZONE SUL GARDA. Una manciata di villaggi e di frazioni con poco più di duemila abitanti che d’estate quintuplicano.
Ed è comprensibile che siano molti i turisti attratti dal suo magnifico territorio: Brenzone sul Garda si estende dal litorale del lago alle vette del Monte Baldo in un paesaggio punteggiato da contrade che dispiegano tanto la loro bellezza quanto la loro storia. i monaci intraprendenti Brenzone (che solo dal 2014 si chiama Brenzone sul Garda), è sempre stato il nome collettivo delle frazioni che compongono l’attuale comune, che ha subito numerose ridefinizioni amministrative fin dal Medioevo.

Ma la sua storia inizia molti secoli prima, con popolazioni primitive e autoctone che l’abitarono prima dell’arrivo dei Romani, e per secoli è stata zona di transito per i commerci fra Pianura Padana e Alpi.
Già in epoca longobarda fece parte della corte del Monastero di San Colombano del Priorato di Bardolino e del grande feudo monastico di Bobbio: furono i monaci del convento piacentino a favorire l’espansione dei commerci, dell’agricoltura, del sistema di pesca e della cultura, introducendo innovazioni e aprendo vie commerciali.
Dopo un periodo da libero Comune fu soggetta al governo degli Sforza, dei Visconti e dei Carrara fino all’inglobamento nella Repubblica di Venezia di cui seguì le sorti con l’occupazione napoleonica prima e quella austriaca poi, fino al 1866 in cui diventò parte del Regno d’Italia.
E ogni epoca ha lasciato tracce sia nei paesi costieri, ossia Castelletto, dove sorgeva uno dei castelli della zona; Magugnano, sede del Municipio che deve forse il suo nome alla famiglia Magugnan che governava Brenzone; Porto e Assenza con le loro spiagge sul lago.
A mezza costa, invece, tra ulivi e panorami incantevoli si snodano Biasa, Fasor, Marniga e il magnifico villaggio medievale di Campo, raggiungibile solo con una mulattiera, in cui le case e l’antico castello dominano un paesaggio antico attraversato da un torrente, con campi di ulivi e grotte naturali.
Salendo ancora ci sono le frazioni di Boccino, Venzo, Castello, Zignago, Borago, Pozzo, fino a Sommavilla, alle pendici del Monte Baldo, ideale punto di partenza per le escursioni in mezzo alla natura.
Testimonianze d’arte Borghi che hanno conservato la loro precisa identità e anche chiese ricche d’arte, come San Zen de l’oselet (San Zeno) a Castelletto, che sembra essere quella più antica, la Chiesa di San Nicola ad Assenza che sorse intorno ai secoli XI-XII, la chiesa di San Pietro a Campo con affreschi del XIV secolo, la Chiesa di Sant’Antonio Abate in contrada di Biaza, anch’essa impreziosita da affreschi trecenteschi.
Ma la storia più appassionante è quella emersa nel 2004, durante i lavori di ampliamento del cimitero di Castelletto: un complesso di strutture murarie pertinenti a una villa romana, l’unica finora scavata sulle sponde orientali del Garda, confrontabile per estensione ed importanza delle strutture con quelle più celebri di Sirmione, Toscolano e Desenzano. —
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