Brunetta all’attacco «Io, la bestia nera di Mario Monti»

L’ex ministro: il governo Berlusconi ha realizzato manovre per 260 miliardi, quello in carica per 60. Basta con le bugie
Di Albino Salmaso
Il senatore Mario Monti ospite della trasmissione Rai ''Uno Mattina '' a Roma il 3 gennaio 2013. ANSA/ALESSANDRO DI MEO
Il senatore Mario Monti ospite della trasmissione Rai ''Uno Mattina '' a Roma il 3 gennaio 2013. ANSA/ALESSANDRO DI MEO

PADOVA. Onorevole Renato Brunetta, lei sta diventando l’ossessione di Mario Monti che ogni giorno le rivolge una critica, garbata, ma assai autorevole. Ieri in tv l’ha definita «professore di una certa statura accademica». Come la mettiamo?

«È vero, sto diventando la sua ossessione perché sono l’unico che ha il coraggio di dire la verità e la mia analisi trova il conforto di economisti Usa come Krugman e Bernanke. Nel mio ultimo libro ho dimostrato il Grande Imbroglio con cui è stato fatto cadere il governo Berlusconi. Nell’agosto 2011 siamo stati bersagliati dalla speculazione finanziaria con la Deutsche Bank che ha venduto 8 miliardi di titoli di stato italiani e così siamo finiti nel vortice della tempesta dello spread. Dire che Monti ha salvato l’Italia dal default è assurdo, in cassa c’era la liquidità per pagare sia gli stipendi del pubblico impiego che le pensioni. E tutti hanno capito che le Borse si muovono con dinamiche diverse: mercoledì lo spread è sceso a 283 punti perché è stato raggiunto l’accordo sul fiscal cliff e piazza Affari ha brindato a Obama».

Berlusconi aveva addirittura corteggiato Monti come capo della coalizione dei moderati: ora è il vostro nemico numero 1: come mai?

«Si pensava che Monti potesse diventare il federatore del centrodestra, invece ha deciso di candidarsi a premier con una procedura assai insolita: non è mai stato eletto e avrebbe dovuto dimettersi da presidente del consiglio e tornare a vita privata in attesa del responso delle urne. Se la prende con me e vorrebbe zittire Fassina del Pd: è inaccettabile. Credo che non andrà oltre il 12-15%: Casini e Fini non lo porteranno alla vittoria».

Se il governo Pdl-Lega avesse detto che la crisi imponeva duri sacrifici forse Berlusconi sarebbe ancora a Palazzo Chigi: lei non crede?

«Perso l’appoggio di Fini avevamo una maggioranza risicata ma un po’ di autocritica non guasta ma. L’Italia l’abbiamo salvata noi: dal 2008 al 2011 il governo Berlusconi ha realizzato manovre per 260 miliardi di euro e Monti ne ha approvate due da 60 miliardi. Con noi la pressione fiscale era al 42,3%, con Monti è salita di 2,5 punti ed ha ammazzato il Paese di tasse mentre nel 2013 scatterà l’aumento dell’Iva con effetti perversi sui consumi e sull’inflazione».

Lei critica Monti: ma quali sono le proposte del Pdl per far ripartire l’economia e restare agganciati all’Europa?

«Ci sono tre riforme sbagliate da correggere: i 300 mila esodati della Fornero che pesano come un macigno sui bilanci Inps; la riforma del lavoro che ha prodotto 1 milione di disoccupati in più in quanto non verranno rinnovati 640 mila contratti atipici e 400 mila cassintegrati resteranno a casa; infine l’Imu, che ha provocato il collasso dell’edilizia. Non solo ha abbassato del 20% il valore delle case ma ha paralizzato uno dei settori traino dell’industria italiana. E poi Monti ha applicato aliquote troppo elevate e nelle casse del governo sono entrati 3-4 miliardi in più del previsto. Il Pdl vuole abolire l’Imu e rispetteremo il patto con gli italiani».

La lista «Monti per l’Italia» punta a rompere il bipolarismo: non c’è il rischio che dalle urne esca un pareggio con ipotesi ingovernabilità al Senato?

«Non credo proprio. I sondaggi danno il Pdl al 20% e con i Fratelli d’Italia di La Russa siamo al 23. Se la Lega rimonta all’8-10 per cento ce la facciamo a riprendere Pd e Sel che viaggiano al 35%. Ce la possiamo giocare. Il bipolarismo è entrato nel Dna degli italiani perché ha garantito la governabilità. Il centro di Monti non va oltre il 15%: l’Udc è fiacca, il Fli sotto il 2 per cento e il resto è tutto effetto Monti. Ma più parla in tv, più il premier mostra il suo vero volto: quella del tecnocrate disinformato e pasticcione, come ieri ho scritto proprio sulla mia pagina di Fb».

Onorevole Renato Brunetta, con la Lega non c’ è verso di trovare un accordo: vi restano pochi giorni per chiudere l’intesa. Come finirà?

«Finirà bene. Non ci sono dubbi. Maroni accetterà un nostro candidato premier perché è nell’interesse di Pdl e Lega presentarsi con l’accordo di coalizione. Se vinciamo in Veneto, Lombardia e Piemonte il Senato è già del centrodestra. La nostra strategia è simile a quella del 1994: patto con la Lega al Nord e con il Grande Sud di Miccicché in Sicilia, Campania, Puglia, Basilicata e nelle altre regioni del Mezzogiorno. Ce la faremo anche questa volta a liberare l’Italia dalla spirale perversa delle tasse che uccidono la ripresa economica. Monti, Casini e Fini non hanno futuro. Ora la saluto, mi aspetta Berlusconi per discutere il programma».

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