Calcio: morto Maurizio Zamparini, il presidente che riportò il Venezia in serie A
L'imprenditore friulano, 80 anni compiuti a giugno, è deceduto intorno alle due per le complicazioni legate a un problema al colon che ne aveva determinato il ricovero nei giorni scorsi

VENEZIA- È morto nella notte all'Ospedale Cotignola di Ravenna l'ex patron del Palermo calcio e del Venezia Maurizio Zamparini.
L'imprenditore friulano, 80 anni compiuti a giugno, è deceduto intorno alle due per le complicazioni legate a un problema al colon che ne aveva determinato il ricovero nei giorni scorsi.
Zamparini già alla vigilia di Natale era stato ricoverato ed operato d'urgenza all'addome per una peritonite all'Ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine dove era anche stato per alcuni giorni in terapia intensiva in seguito all'intervento chirurgico per la gravità del quadro clinico.
Dopo alcuni giorni Zamparini si era ripreso al punto da permettere il ritorno a casa anche se il quadro complessivo della sua salute non era dei migliori. Zamparini, a ottobre, aveva subito il duro colpo della morte del figlio più piccolo, Armando, scomparso a Londra a 23 anni per un'ischemia e avuto dalla seconda moglie Laura Giordani.
Lascia altri quattro figli Silvana, Greta, Andrea e Diego avuti dalla prima moglie.
Il suo nome è legato a squadre come il Venezia, ma soprattutto al Palermo di cui è stato al vertice per sedici anni, dal 2002 al 2018, portandolo nei piani alti della Serie A, con le storiche qualificazioni alla Coppa Uefa e all’Europa League, fino a sfiorare la conquista della Coppa Italia persa contro l’Inter il 29 maggio 2011.
Vette, ma anche abissi, con i guai giudiziari, il fallimento, la cessione e la ripartenza dalla serie D. Amato e contestato,
Zamparini recentemente aveva subito un gravissimo lutto, con la morte del figlio 22enne Armando, trovato cadavere a Londra.
Gli anni con il Venezia
Nel luglio del 1987 l'imprenditore decise di fondere il Venezia con l'altra importante squadra del Comune, il Mestre, anch'essa appena acquisita da Zamparini e militante in Serie C2, e di tentare la scalata alle categorie superiori.In quattro anni il Venezia di Zamparini (nei primi due anni di proprietà in Serie C2 e Serie C1 come VeneziaMestre) conquistò la serie cadetta e riuscì in un decennio a guadagnare la Serie A con Walter Novellino in panchina.
Zamparini tentò di dotare la squadra lagunare di un moderno stadio che sostituisse lo storico impianto Pier Luigi Penzo, dichiarandosi disposto a farlo realizzare anche a proprie spese a Tessera a patto che fosse accompagnato da un centro commerciale, ma l'iter non si concretizzò. Così infine lascio Venezia, acquistando il Palermo.
Il ritratto dell’imprenditore friulano
Re Mercatone, friulano doc, tanta voglia di entrare nel mondo del calcio, s' affaccia a Venezia quando il Venezia non esiste più, da lustri, e l' acquisto dell' Udinese per lui è solo un miraggio.
E' un imprenditore fatto da sé, Maurizio Zamparini da Sevegliano, provincia di Udine. Uno che scopre la formula del centro commerciale per fare successo e quattrini nel commercio: apre il primo Mercatone Emmezeta (Emme come Maurizio e Zeta come Zamparini, appunto) a Vergiate, poi negli anni s' allarga a macchia d' olio. Da Palmanova - casa sua - a Tortona, poi Pordenone, Modena, Rieti, la Croazia.
Nel grande calcio non c' è mai stato: ci vuole entrare da protagonista, dalla porta principale, con successi e con clamore. Gli piacciono tanto, i successi e anche il clamore. Acquista prima il Venezia e poi il Mestre, che sono in C/2, e nel 1987 inventa una fusione che non piace a nessuno: i mestrini e i veneziani sono diversi in tutto, il ponte della Libertà divide mentalità, interessi, stili di vita. Venezia e il Venezia rappresentano la bellezza e la tradizione, Mestre e il Mestre l' industria e il calcio operaio.
Lui, Zamparini, che veneziano non è, non se ne preoccupa: vuole una società sola e se la fa, nel 1987. Non si preoccupa se i tifosi non vanno d' accordo, se quelli di laguna e quelli di terraferma s' insultano e si picchiano in curva. Zamparini odiato ma anche amato. In quindici anni riesce nell' impossibile: promozione in C/1, allenatore Ferruccio Mazzola; promozione in B, allenatore Alberto Zaccheroni; promozione in serie A, allenatore Walter Novellino; seconda promozione in serie A, allenatore Cesare Prandelli. Mai nessuno, in laguna, aveva fatto meglio di lui. Mai nessuno "non veneziano" ci aveva messo tanto impegno, tanto amore, era diventato così tifoso da prendersi lunghe squalifiche, da licenziare allenatori sul pontile di Sant' Elena, alla fine di una partita negativa, da investire tanto denaro nel Venezia: duecento miliardi di lire in quindici anni, rinfaccia oggi in pieno attrito con la città.
L'amore di Re Mercatone per Venezia finisce quando capisce, dopo tante scommesse vinte, di non poter realizzare il suo progetto più ambizioso, quello di uno stadio privato a Tessera, vicino all' aeroporto. Uno stadio che renda il Venezia squadra di una regione, che garantisca tifosi, tanti tifosi. Non gli bastano duemila spettatori, ne vuole molti di più. Non gli basta una squadra che lotta per retrocedere, vuole molto di più.
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