Calenda: «Con Zaia e il sindaco Conte possiamo lavorare»
Il segretario di Azione in Veneto: «Bisogna trovare una soluzione nuova per la Regione». E sulle frizioni tra il sindaco di Treviso e il ministro Nordio: «Sto con Conte»
«Io penso che Luca Zaia, così come il sindaco di Treviso Mario Conte, siano persone moderate, serie e pragmatiche, quindi persone con cui noi potremmo lavorare. Se però mi dite di stare con la Lega in generale, o con questa destra (e ci aggiungiamo che le due parti appena nominate mi pare se le stiano dando di santa ragione), allora il discorso cambia».
Lo ha detto il segretario di Azione Carlo Calenda, a Padova all’inizio di una due giorni in Veneto.
Sul tema delle regionali in Veneto, Calenda ha aggiunto: «Mi pare che un ulteriore mandato per Zaia a presidente della giunta regionale del Veneto si vada escludendo, e per questo bisogna trovare una soluzione nuova, che secondo me deve anche mirare a tirare su il Veneto sulla politica industriale per le piccole e medie imprese, perché si sta mettendo molto male con i dazi che dagli Usa colpiranno le imprese in modo violentissimo».
Calenda ha fatto quindi riferimento alle presunte frizioni tra il ministro trevigiano Carlo Nordio e il sindaco del capoluogo, il leghista Conte, sul tema della sicurezza in città: «Nella vicenda io sto decisamente con Conte – ha sottolineato – e con tutti i sindaci che lavorano bene e vengono attaccati ingiustamente su un tema come la sicurezza che, forse Carlo Nordio dimentica, viene assicurata dal ministro degli Interni, e quindi credo sia ora che si diano da fare. Ecco, io penso che se la destra che si presenta è questa cosa qua noi non siamo interessati».
Secondo Calenda sono molte le cose da fare a livello nazionale per aiutare le aziende del Nord Est e del Veneto. «Noi - ha ricordato il leader di Azione - abbiamo fatto una proposta per tagliare il costo dell'energia che il governo accetta linea di principio; adesso bisogna farlo, con una manovra nemmeno troppo complicata si possono ricavare otto miliardi di euro, soprattutto diminuendo i guadagni che stanno facendo rinnovabili e idroelettrico per dare queste risorse alle imprese che se no chiuderanno».
«Per quanto riguarda invece gli incentivi e gli investimenti devono rifare industria 4.0 come l'avevo fatta io - ha concluso - perché questa nuova non funziona: io mi auguro che il Governo abbia la capacità di fare i provvedimenti che possono essere utili altrimenti le aziende andranno negli Stati Uniti a produrre».
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