Camion anti incidente Codognotto inizia i test sul passante di Mestre

Nel 2019 via alla sperimentazione del sistema “platooning”  I mezzi saranno connessi in rete per rilevare gli ostacoli



Viaggiano vicinissimi gli uni agli altri, in modo da risparmiare sui consumi grazie all’effetto aerodinamico. Eppure sono più sicuri di prima, perché il software a bordo rileva la presenza di un ostacolo in tempi assai più rapidi rispetto all’occhio umano e aziona il freno per tempo. Sono i camion del futuro, e Codognotto - la principale realtà trevigiana della logistica, con un fatturato che sfiora i 200 milioni - li testerà assieme a Iveco su vari tratti autostradali, compreso il passante di Mestre.



La sperimentazione (in partenza nel 2019) riguarda il sistema “platooning”, cioè la tecnologia che connette a livello informatico i mezzi di una flotta per farli viaggiare molto vicini scambiando tutte le informazioni relative a percorso, consumi, rischi. I mezzi coinvolti sono 14, di cui dieci di Codognotto, tutti marchiati Iveco. «La sperimentazione funzionerà su alcuni tratti di strada “intelligenti”» spiega Andrea Condotta, innovation manager di Codognotto, «significa che anche la rete autostradale sarà predisposta per inviare informazioni ai mezzi connessi in platooning». Un esempio banale: l’autostrada “parlante” comunicherà alla flotta di camion la presenza di un mezzo fermo sulla carreggiata, il software a questo punto invierà a tutti i mezzi la notifica e i camion rallenteranno. Anche da soli, nel caso il conducente fosse distratto, addormentato o poco reattivo. Le autostrade, appunto, dovranno essere attrezzate. Saranno pronti all’inizio della sperimentazione i tratti del Brennero, del passante e della tangenziale di Mestre (gestiti da Cav), di Autovie Venete.



Il programma, promosso dal Ministero dell’Interno e cofinanziato dalla Commissione Europea, costerà oltre 20 milioni, l’investimento a carico di Codognotto sarà di circa 400 mila euro. Un progetto su cui l’azienda trevigiana punterà in modo ancora più convinto dopo l’estate tragica dei trasporti, con l’esplosione della cisterna in tangenziale a Bologna e il crollo del ponte Morandi a Genova. Il software, soprattutto nel primo caso, avrebbe rilevato la mancata frenata da parte dell’autista provvedendo a fermare il veicolo. —

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