Camorra a Eraclea, i retroscena nelle carte d'accusa e i nomi dei 76 indagati

Luciano Donadio, ritenuto il boss dei Casalesi, era talmente influente da condizionare le elezioni anche a Caorle. Tutti i reati: dall'usura all'estorsione, dalla rapina al riciclaggio
SCATTOLIN - DINO TOMMASELLA - ERACLEA - BLITZ DELLE FORZE DELL'ORDINE NELLE ABITAZIONI DEI DONADIO
SCATTOLIN - DINO TOMMASELLA - ERACLEA - BLITZ DELLE FORZE DELL'ORDINE NELLE ABITAZIONI DEI DONADIO

ERACLEA. Nuovi retroscena nell’inchiesta sui casalesi a Eraclea. Dall’avviso di chiusura indagini affiorano legami con Caorle: Luciano Donadio avrebbe condizionato, nel 2016, le elezioni comunali a Caorle, intervenendo su richiesta di Claudio Casella per favorire i candidati sindaco Luciano Striuli e consigliere Giuseppe Boatto, poi eletti. Intanto, sul fronte del Comune di Eraclea, la Commissione d’accesso ha consegnato la relazione al Prefetto in vista di un possibile scioglimento. Numerosi i punti oscuri. Le mani dei casalesi su Caorle. Luciano Donadio, il boss dei Casalesi al centro della rete criminale scoperchiata a febbraio, era talmente influente da condizionare le elezioni amministrative non solo a Eraclea: il suo “metodo”, fatto di intimidazioni e violenza, si era spinto fino a Caorle. È quanto messo nero su bianco dalla Procura di Venezia, che ha notificato la chiusura delle indagini coordinate dal sostituto procuratore Roberto Terzo.

Le indagini. La Procura ha smantellato la ramificata organizzazione criminale di stampo camorristico, le cui radici affondavano nel tessuto politico, imprenditoriale e cittadino del litorale. In tutto, a febbraio scorso sono state 50 le persone arrestate (47 in carcere, tre ai domiciliari), con 82 indagati (ora diventati 76). Tutti, a vario titolo, accusati di aver agevolato o di far parte di un’organizzazione criminale legata al clan dei casalesi. A loro, sarebbero riconducibili un gran numero di reati: usura, estorsioni, rapine, truffe, illeciti fiscali, droga e armi. E voto di scambio.

Ecco i nomi di tutte le persone coinvolte a vario titolo nella maxi inchiesta. 1. ARENA Girolamo 

 
2. BASILE Antonio
 
3. BASSO Michela 
 
4. BUONANNO Antonio
 
5. BUONANNO Raffaele 
 
6. CAPOLUONGO  Saverio
 
7. CELARDO Raffaele 
 
8. CHIARO Vincenzo 
 
9. CONFUORTO Nunzio
 
10. CUGNO Antonio 
 
11. DI CORRADO Bruno 
 
12. DI CORRADO Angelo
 
13. DIGIACOMO Giorgio 
 
14. DONADIO  Adriano
 
15. DONADIO Claudio
 
16. DONADIO  Luciano
 
17. FABOZZI Giacomo 
 
18. FLORIDIA Carmelo
 
19. MORABITO Pietro
 
20. NAPOLETANO Tommaso 
 
21. PACIFICO Antonio 
 
22. PAOLÌ Luigi 
 
23. PIEZZO Valentino 
 
24. PIZZO Tommaso Ernesto 
 
25. POLES Graziano 
 
26. POSITO' Costantino 
 
27. PUOTI Antonio 
 
28. PUOTI Giuseppe 
 
29. SALVATI Salvatore
 
30. SECCHIATI  Mauro
 
31. SGNAOLIN  Christian 
 
32. VALERI  Paolo Antonio 
 
33. VEIZI Renato
 
34. VERDE  Francesco 
 
35. VACCARO Vincenzo 
 
36. ZENNARO Claudia
 
37. NOTARFRANCESCO Berardino
 
38. BREDA  Franco 
 
39. DONATI Marco
 
40. FAE' Samuele
 
41. VALENCIA Norha Elena 
 
42. PASQUAL Moreno 
 
43. POLES  Denis  
 
44. TESO Graziano 
 
45. BATTAIOTTO Tatiana
 
46. CENTI NEO Vincenzo
 
47. MARIN Annamaria 
 
48. IKIC CAMIL 
 
49. SCIORTINO Angelo Primo 
 
51. LAZZARA Giuseppe
 
52. GIACOPO NELLO Andrea 
 
53. IORIO Filomena 
 
54. PAVAN Emiliano Alberto 
 
55. HYSO Erges
 
56. FORMICA Fabrizio 
 
57. ZANGRANDO Milva 
 
58. CESCON Ennio 
 
59. FRANZIN Antonello 
 
60. NOPETTI  Angelo 
 
61.0RIETTI Vittorio 
 
62. VKOVIC Slavisa 
 
63. VKOVIC Slobodan
 
64. FRANCHELLUCCI  Manuel  
 
65. DANIEL Giuseppe
 
66. POLES Daria 
 
67. MESTRE Mirco
 
68. ZORZETTO Amorino 
 
69. MINELLE Giorgio 
 
70. DISHA Lefter
 
71. KOKA Elton
 
72. SKENDERI Altin
 
73. SARTOREL Fabio
 
74. PEZONE  Michele
 
75. ZAMUNER Emanuele
 
76. CASELLA  Claudio
 
In particolare sono indagati con l'accusa di associazione di stampo mafioso
 
1.DONADIO Luciano 2.BUONANNO Raffaele 3.BUONANNO Antonio, 4.SGNAOLIN Christian, 5.PUOTI Antonio, 6.PACIFICO Antonio 7.BASILE Antonio, 8.ARENA Girolamo, 9.BASSO Michela, 10.CAPOLUONGO Saverio, 11.CELARDO Raffaele, 12.CHIARO Vincenzo, 13.CONFUORTO Nunzio, 14.CUGNO  Antonio,  15.DI CORRADO Angelo,  16.DI CORRADO  Bruno, 17.DI GIACOMO  Giorgio,18.DONADIO Adriano, 19.DONADIO Claudio, 20.FABOZZI Giacomo, 21.FLORIDIA  Carmelo, 22.FORMICA   Fabrizio,  23.MORABITO   Pietro,  24.NAPOLETANO  Tommaso,  25.NOTARFRANCESCO Berardino, 26.PAOU' Luigi, 27.PIEZZO Valentino, 28.PIZZO Tommaso Ernesto, 29.POSITO' Costantino, 30.PUOTI Giuseppe, 31.SALVATI Salvatore, 32.SECCHIATI Mauro, 33.VACCARO Vincenzo 34.VALERI Paolo Antonio, 35. VEIZI Renato, 36. ZENNARO Claudia, 37. POLES Graziano
 
Le accuse.  (delitto p. e p. dall'art. 416 bis commi 1, 2, 3, 4 e 6 C.P.), "per avere fatto parte dell'associazione per delinquere di stampo mafioso, che si qualificava come appartenente al cd. "clan dei casalesi", in cui i singoli associati si avvalgono della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà da esso derivante per commettere delitti di ogni genere e principalmente:
 
per commettere delitti di usura, estorsione (sia per utile pro prio sia per la riscossione di crediti altrui dietro corresponsione di compenso), minaccia grave, violenza privata, rapina, ricettazione, riciclaggio e autoriciclaggio, reimpiego di denaro e altri beni di provenienza illecita, introduzione e commercio di denaro contraffatto, importazione e traffico di stupefacenti, sfruttamento della prostituzione, intermediazione illecita di manodopera, detenzione e porto di armi comuni e da guerra, anche clandestine, e relativo munizionamento, danneggiamenti, incendi, truffa ai danni di fornitori di beni e truffa aggravata ai danni dello Stato e di altri enti pubblici, bancarotta fraudolenta, falsi in scritture private, intestazione fraudolenta della titolarità e rappresentanza di società, emissione di fatture per operazioni inesistenti, uso i/legittimo di carte di credito e acceso abusivo a sistemi informatici;
 
per organizzare ed attuare intimidazioni gravi, attentati alla incolumità personale, distruzione e incendi di beni ed immobili per fini di ritorsione nei confronti di coloro che non prestavano acquiescenza alle pretese di appartenenti al sodalizio o che avevano presentato denuncia nei loro confronti ovvero di pubblici ufficiali che avevano esercitato su di essi poteri sanzionatori o, infine, di giornalisti che avevano riportato notizie e commenti su/l'esistenza in Eraclea di un gruppo criminale mafioso;
 
per acquisire, direttamente o indirettamente, la gestione o il controllo di attività economiche, in particolare nel settore dell'edilizia e della ristorazione, per acquisire concessioni e  autorizzazioni, nonché per realizzare vantaggi e profitti ingiusti per sé o per altri;
 
per imporre il pagamento di un aggio alle organizzazioni criminali operanti attività di narcotraffico o sfruttamento della prostituzione  ne/l'ambito territoriale del sodalizio mafioso;
 
per finanziare persone detenute appartenenti al sod alizio o loro familiari, per finanziare l'organizzazione mafiosa denominata "clan dei casalesi" avente sede in Casal di Principe nonché per dare supporto logistico, sostegno lavorativo e rif ugio ad appartenenti a tale sodalizio;
 
per eseguire minacce, violenze e altre intimidazioni nei confronti di creditori od oppositori di pro pri associati o di persone che richiedono la protezione  dell'associazione;
 
più in generale per conseguire il controllo egemonico delle attività illecite nel territorio di Eraclea, dei paesi limitrofi e nel Veneto orientale;
 
per procurare ad altri voti in occasione di competizioni elettorali al fine di ottenere relazioni privilegiate con amministratori pubblici e utilità indebite condizionando in tal modo le elezioni del Sindaco di Eraclea del 2006 e del 2016 nonché quella relativa all'elezione del sindaco di Caorle del 2016 e in tali occasioni:
 
condizionando le elezioni amministrative 2006 del comune di Eraclea contribuendo economicamente (con apporto, in particolare, di DONADIO Luciano e POLES Graziano) alla campagna elettorale del candidato sindaco Graziano Teso (sindaco uscente) ottenendo di convogliare su di lui le preferenze  di voto in cambio di future  utilità anche riguardanti la vendita e la destinazione urbanistica di immobili nella disponibilità del sodalizio,  e  comunque mantenendo contatti e stringendo accordi con il predetto politico.
 
Questo per favorire il consolidamento della presenza dell'associazione mafiosa nel territorio ed accrescere la sua capacità di intimidazione e, quindi, contrastando con minacce e atti intimidatori avversari politici  che avevano denunciato pubblicamente le connessioni tra il TESO e il DONADIO,condizionando le elezioni amministrative 2016 del comune di Eraclea e contribuendo in modo decisivo alla affermazione del candidato sindaco Mirco Mestre procurando allo stesso circa 100 voti, condizionando le elezioni amministrative 2016 del comune di Caorle intervenendo, su richiesta di Casella Claudio, presso dipendenti ovvero ex dipendenti di società controllate dal sodalizio o altri intermediari per indurre stranieri di origine comunitaria residenti in Caorle a chiedere l'iscrizione alla lista elettorale aggiunta per le elezioni comunali ed esercitare il voto in favore del candidato sindaco Luciano Striuli e del candidato consigliere Giuseppe Boatto, entrambi poi eletti ed il secondo nominato assessore.
 
Forza di intimidazione espressa d al sodalizio sia attraverso la commissione, dalla fine  degli anni '90, di numerosi atti di violenza, di minaccia  e comunque di intimidazione, sia dichiarando talora anche pubblicamente la sua appartenenza al famigerato "clan dei casalesi" di cui costituiva il riferimento locale e da ultimo frequentemente qualificandosi come "i Casalesi di Eraclea";
 
in tal modo costituendosi come autonoma entità criminale organizzata, capace di ingenerare nella generalità dei consociati un effettivo e fondato convincimento sulla sua capacità di compiere  qualsiasi  atto  di violenza o intimidazione, anche con uso di armi, e determinando una conseguente condizione di assoggettamento ed omertà giungendo così a porsi come autorità criminale di regolazione, ingiusta, delle controversie economiche tra privati, esitate quasi sempre favorevolmente  a coloro che ricorrono al suo patrocinio.
 
Nelle carte dell'inchiesta emerge il ruolo di Luciano Donadio
 
"DONADIO Luciano, promuovendo, costituendo, finanziando e dirigendo l'associazione, rappresentando internamente ed esternamente l'associazione nei rapporti di natura criminale mantenendo i rapporti con i dirigenti e gli associati al gruppo Schiavone, al gruppo /ovine ed alle altre "Jamiglie" del cd. clan dei Casalesi, procurando a questi armi e contributi economici nonché  dando ricovero, protezione e  sostegno  economico  agli  appartenenti  a  tali  ultimi  sodalizi; 
 
intrattenendo rapporti con i dirigenti delle organizzazioni criminali operative nella provincia di Venezia e nei territori limitrofi; arruolando i parteci pi, dirigendone /'attività  ed  il collegamento  tra  di loro e disponendo  la loro remunerazione,  incaricandosi della loro tutela legale ed economica in caso di arresti e detenzioni; procurando a/l'associazione i finanziamenti, gli strumenti operativi e le armi e gestendo  l'impiego  di queste  ultime   oltre  che  detenendole  direttamente;  individ uando  e   programmando   le   attività delittuose svolte dal sodalizio ed organizzando l'azione degli  associati  oltre  che  risolvendo  i conflitti insorti tra  i  partecipi;  decidendo  e  programmando  le  azioni  intimidatorie  volte  al  consolidamento della fama e della capacità di intimidazione dell'associazione  ed  alla  commissione  delle  condotte estorsive o ritorsive; mantenendo direttamente, o per tramite  dei  più  stretti  collaboratori  (tra  cui SGNAOLIN Christian, BASILE Antonio e DI CORRADO Angelo e Bruno) i rapporti con gli imprenditori e i professionisti in contatto con l'associazione e coordinando le attività compiute insieme a costoro, particolarmente di riscossione crediti, di  bancarotta fraudolenta   e  di frode  mediante  emissione  di fatture per  operazioni  inesistenti  ovvero  di  compensazione  di  crediti  inesistenti; 
 
incaricandosi  dal 2002 della esecuzione di minacce e violenze per la  commissione  di  estorsioni  e  di  riscossioni  dei crediti, anche controversi o non spettanti, dai pro pri clienti e ap paltatori; incaricandosi fino al 2009 - unitamente a BUONANNO Raffaele  PACIFICO Antonio  e SGNAOLIN  Christian - del controllo  degli appalti  e dell'ottenimento,  con  modalità  estorsive, di subappalti  anche  attraverso  l'imposizione  della pro pria  manodopera,  per  lo più  non regolarizzata, ad altri imprenditori;
 
attuando   direttamente   molti  dei  reati-fine   e,  in  particolare,    incaricandosi  de/l'esercizio   de/l'attività usuraria  ed  estorsiva  nonché  delle frodi   all'Erario  e  di  molta  parte   delle  minacce  intimidatorie,  ed occupandosi  del  reimpiego   dei proventi   delle  attività  illecite  sia  con  trasferimenti  alle  varie  società controllate sia con il loro riciclaggio per  il pagamento  delle vincite ottenute al PUNTO SNAI, gestito da DONADIO Adriano e DONADIO  Luciano ed utilizzando poi  i bollettini di vincita ricevuti dai clienti per l'incasso  dalla  SNAI   deLl'equivalente   denaro  che   veniva  fatto   risultare   di  legittima  provenienza;
 
dirigendo   l'attività  dei  sodali  destinati  alla  commissione,  attraverso  false    assunzioni,   delle  attività fraudolente    ai   danni   dell'Erario   e   degli   enti  previdenziali    e   provvedendovi    anche   direttamente; organizzando  ed  attuando  con  i sodali  e  con  altri,  dal 2011  al 2019,  una  attività sistematica  di frode fiscale   anche  in favore   di imprenditori   terzi  attraverso  la fraudolenta   compensazione   dell'IVA  e  dei contributi    previdenziali con    crediti    inesistenti; 
 
amministrando    di   fatto le    società    strumentali controllate  dal sodalizio,  disponendo  le attività  di falsa  fatturazione   e scritturazione  contabile  nonché le  movimentazioni finanziarie   attraverso  le quali  vengono  attuati  taluni reati fine   ovvero reimpiegati  i proventi  e  tenendo i rap porti  con  i direttori  degli istituti di credito; ponendo  in essere, in particolare nel  corso  del  2014,  attraverso  la  società  NAVITEC  (in  concorso  con  i sodali  FLORIDIA  Carmelo, CELARDO Raffaele, GIACOMO Giorgio e altri non sodali) truffe sistematiche in danno di fornitori  per lo   più    esteri   di   prodotti    indifferenziati ai   quali   la   merce   non   veniva   mai   pagata    ed   era immediatamente    rivenduta    sul    mercato    interno;   determinando    intenzionalmente    l'insolvenza    di molte   delle   società   ed aggravandone   le   condizioni  patrimoniali    ponendo    in  essere   direttamente condotte   di  bancarotta  fraudolenta    ovvero  partecipando    alle   distrazioni  poste   in  essere  da  altri sodali;  occupandosi   anche  del  reimpiego   all'estero  dei  proventi   delle  attività  illecite  oltre  che  dei traffici di valuta di provenienza  illecita ovvero contraffatta; organizzando  tra il 1998 e il 2006 e poi  nel 2013  attività  di narcotraffico  in collaborazione  con  diversi  altri sodali  e, nel 2013, con  OISHA  Lefter, KOKA Elton e SARTOREL Fabio"
 

 

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