Caner: «Piccoli uomini di partito mi attaccano mossi dalla paura»

«Servono i congressi

per eleggere segretari autorevoli

che facciano pulizia interna

di certi detrattori

che fanno solo del male»

A.p.

VENEZIA. «Non ci sto, difenderò con ogni mezzo la mia onorabilità e dignità personale, e indirettamente quella della mia famiglia, di fronte all’opinione pubblica e a chi mi conosce bene. Sono attacchi strumentali e ignobili. Ai militanti dico che come sempre ho fatto da 22 anni, e farò sino a fine mandato, provvederò ad onorare questo patto tra gentiluomini».

Federico Caner è nella bufera per la sua morosità nei contributi al partito (50 mila euro, dice la Lega). Ora passa al contrattacco. Innanzitutto nel merito: contesta la cifra. «Non sta in piedi, come fanno ad essere 50 mila euro, se dall’inizio dell’anno non verso le quote mensili da 1.200 euro? Saranno 10 mila euro al massimo. E li pagherò. E non è il solo aspetto poco chiaro: nelle liste mancano altri nomi ma intanto esce solo il mio».

Perché come si dice anche lei è vicino a Zaia?

«Questi sono attacchi puntuali, ad orologeria, in concomitanza con le elezioni, mirano a screditarmi perché evidentemente sono scomodo a qualcuno».

Da 10 a 50 mila euro ce ne corre... Non è che ci siano arretrati?

«Voglio fare chiarezza una volta per tutte. Sono elargizioni volontarie al partito. Dal 2000 ho sempre versato, prima erano 2000 euro al mese, poi nel 2018 la quota è stata portata a 1200».

Due conti: siamo sul mezzo milione, dal 2000.

«Tutto è documentato nelle dichiarazioni dei redditi. Ah, non ci sono regole sulle tempistica dei versamenti. Mensili, semestrali o annuali? La modalità è lasciata all’eletto. Ora è polemica solo perché, come nel 2021, ho preferito elargire il contributo in un’ unica soluzione a fine anno, invece che mensilmente?»

Lei era tra gli outsider per le politiche dove già molti uscenti non avranno il posto...

«La macchina del fango si è messa in moto perché si è paventata una mia possibile candidatura. Ma io non l’ho mai chiesta: sfido chiunque a trovare una mia domanda di candidatura».

Colpisce questa Lega così “avvelenata”.

«È una brutta fase politica interna, qualche piccolo uomo di partito non si rende conto che attaccare così non colpisce solo me, ma anche il partito e indirettamente la Regione, che mi onoro di rappresentare entrambi. In passato questo non sarebbe mai successo: chiarimenti interni, avvisi e nessuno sapeva nulla»

Cosa serve?

«I congressi, per eleggere segretari autorevoli e riconosciuti che rimettano ordine e facciano pulizia interna di certi detrattori che si divertono a far del male al partito e ai suoi rappresentanti. E bisogna tornare a parlare di politica, dei nostri temi, del Nord, dell’autonomia. E nel partito deve tornare el manego (la guida ndr), se non anche el soramanego».

Alle politiche siete favoriti , con FdI e Fi.

«Io penso alla Lega, temo una perdita di consensi. Ma del resto, avendo slavato tutto in salsa nazionale, perché oggi un elettore del Nord dovrebbe votare noi anziché Fdi? Ci hanno copiato i temi, e noi poi abbiamo annacquato quelli identitari del Nord...».a.p.

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova