Cantone a Padova: "Sul Mose più problemi del previsto"
PADOVA. «Anche in questo periodo di campagna elettorale sembra che la sfida dell'anticorruzione sia quella di un manipolo di persone. La sfida dell'anticorruzione è di tutti i cittadini, anzi è la sfida della parte migliore di questo Paese». Così il presidente dell'Anac Raffaele Cantone intervenendo all'Università di Padova ad un incontro sul tema della trasparenza dal titolo «L'Università casa di vetro».
UNIVERSITA'. «E se è la sfida della parte migliore della società - ha continuato - allora non può che essere l'università uno dei principali attori. L'università nella sua capacità di non chiudersi in modo autoreferenziale, di formare professionalità ma anche uomini, donne e cittadini. Non possiamo vincere questa sfida senza l'università perché questo è il luogo di formazione per eccellenza».
CODICI ETICI. «In questi giorni avvieremo degli accertamenti per vedere in quanti casi una violazione al codice etico ha dato vita a procedimenti disciplinari», ha annunciato Cantone, riferendosi ad approfondimenti conoscitivi nell'ambito accademico e che più in generale potrebbero estendersi alla pubblica amministrazione. «Noi tutti abbiamo firmato dei codici etici, ma quanti li abbiamo letti veramente? - ha continuato - temo che i numeri che otterremo da questi accertamenti saranno veramente ridicoli».
FRA NORD E SUD. «Esiste uno iato enorme tra le università del Sud e del Nord. Uno iato che viene amplificato ancora di più dalla logica di dare i contributi a chi lavora meglio e rendere così zavorre alcune università che forse bisognerebbe proprio chiudere - ha aggiunto il presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione -. Se in una regione come la mia, la Campania, ci sono oggi sei facoltà di giurisprudenza c'è qualcosa che non quadra - ha continuato - .E non prendo nemmeno in considerazione il tema delle università telematiche su cui andrebbe fatta una riflessione che porterebbe a mettere in discussione un tabù, ed lo dico come provocazione, del valore legale del titolo».
CAPITOLO MOSE. «Per il Mose ci sono a dire il vero molti più problemi di quanto potessi immaginare. Ci sono anche un po' di incertezze e scarse chiarezze su una serie di cose che stanno avvenendo ma per un fatto di riservatezza non posso dire altro. Il commissariamento nella prima fase ha dato un segnale di discontinuità che c'è ancora - ha continuato - ma le difficoltà che stiamo incontrando adesso non sono tutte spiegabili e dobbiamo capire bene cosa sta avvenendo».
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