Cappella Ovetari da favola
Si tenta di colmare il gap del bombardamento del 1944

CAPELLA OVETARI. Altri 144 mila euro per renderla ancora più splendida
Stanziati 144.000 euro dalla Fondazione Cariparo per ulteriori restauri alla Cappella Ovetari (foto parete destra attuale). La Fondazione Cariparo è proprio affezionata alla vita della cappella Ovetari, dipinta da Andrea Mantegna entro il 1457. Ha infatti messo a disposizione la significativa somma destinandola all'integrazione della parete sud della cappella che ne uscirà impreziosita.
La cappella accoglie, nella parte inferiore, «Il martirio e il trasporto del corpo di san Cristoforo», affreschi realizzati da Andrea Mantegna e, nei quattro comparti superiori, «Il Congedo di san Cristoforo» di Girolamo di Giovanni, «San Cristoforo rifiuta di servire il principe dei demoni» e «La predica di san Cristoforo», opere di Ansuino da Forlì e il «San Cristoforo traghetta Gesù», dipinto da Bono da Ferrara.
Quale il probabile motivo di questo ulteriore intervento? Per rendere maggiormente leggibili gli episodi riguardanti la vita di san Cristoforo, desiderio ora irrealizzabile specie per la parte centrale della parete, dove pochi risultano i frammenti recuperati e incollati. Come a dire che il lavoro svolto sulla parete sinistra dalla equipe di Gianluigi Colalucci e Carlo Giantomassi ha colto nel segno ed è stato apprezzato dai turisti e dagli amanti dell'arte.
Infatti il restyling alle «Storie di San Giacomo», vuoi per il numero maggiore dei frammenti recuperati nelle famose casse, vuoi per l'integrazione al rigatino, ha regalato una maggior visibilità della bellezza del ciclo, anche se il gap del bombardamento dell'11 marzo 1944 rimane impietoso.
Probabile sia anche la notevole discrepanza tra le due pareti a suggerire questo nuovo intervento che verrà programmato in autunno. Si era a conoscenza del ritrovamento di ulteriori frammenti del ciclo dell'Ovetari nelle casse, non in quantità significativa e lasciati da parte perché urgeva la realizzazione della presentazione dei lavori in vista dell'esposizione sul Mantegna, nel 2006. Ora il lavoro dei restauratori dovrebbe risultare l'ultimo tassello per l'integrazione del ciclo pittorico. Da più parti si suggerisce un analogo intervento per le pareti dell'abside della chiesa degli Eremitani, ove Guariento di Arpo ha impresso il suo vasto capolavoro. Potrebbe essere ricostruita virtualmente, grazie all'intervento del professor Domenico Toniolo, la parete destra, quasi scomparsa, della quale sono conservati alcuni lacerti ed esistono foto in bianco e nero.
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