Carinzia: crolla il mito del paradiso fiscale

Fallita l’agenzia degli incentivi. Venzo: «Una provocazione, ce ne andavamo dal Veneto a malincuore»

PADOVA. Che sia stato un mito, uno spettro o una bufala, quello che oggi è certo è che è la Carinzia ha chiuso le porte alle aziende venete alla ricerca di vantaggi fiscali e zero (o scarsa) burocrazia. L’Entwicklungsagentur Karnten (Eak), l’agenzia che si occupava di incentivare le imprese italiane, specie nordestine, a trasferirsi oltre il Tarvisio, è stata messa in liquidazione. L’Eak chiuderà a fine anno, causa ristrutturazione delle società governative nella regione. La scure del governo austriaco è calata a causa del costoso tentativo di salvataggio (10 miliardi di euro) di Hypo Bank, le cui obbligazioni sono direttamente garantite dal Land.

Nulla di nuovo aldilà delle Alpi. Pochi mesi fa era emerso in modo chiaro che le casse del Land erano vuote con l'accesso al credito pressoché impossibile dopo il declassamento dalle agenzie di rating ai primi di marzo. Ma adesso cosa accadrà? Negli ultimi 15 anni sono state circa 400 le imprese fondate in Carinzia da capitani del made in Italy, 45 erano veneti stando ai numeri del Land. Ma molti, spiega la stessa Sabrina Schuetz-Oberlaender, ex ceo Eak, hanno aperto una pizzeria o una gastronomia e hanno fatto affari.

Un insediamento quello in Carinzia da sempre messo in discussione nei modi e nei numeri, seppur incentivato da un marketing pressante con veri e propri invii massicci di lettere che palesavano contributi per investimenti fino al 45% per progetti di ricerca e sviluppo, fino al 20% per stabilimenti produttivi, con un unica imposta al 25% e nessuna Irap». «E’ sempre stata una provocazione per dire che eravamo disperati e che ce ne volevano andare via, poi tutto è stato strumentalizzato -conferma oggi Sandro Venzo, imprenditore bassanese che in passato ha portato un centinaio di imprenditori in Carinzia. «Ben venga che non ci rubino più le aziende, resta il fatto che comunque le imprese qui stanno morendo. E anche se hanno chiuso l’agenzia non significa che né là né qua le cose cambieranno. Spesso si va di là a malincuore. Lo fanno i lombardi con il Canton Ticino, lo faremo anche noi se le cose qui non cambieranno». «La Carinzia non è mai stata un paradiso industriale - chiudono gli esperti -. In Slovenia l’Ires è al 15% più conveniente dell'Austria e molti imprenditori si stanno spostando in Albania dove il costo del lavoro è bassissimo e l'Ires è al 10%».

e.v.

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