Carrefour, Marcon resta ancora in sospeso

A Portogruaro si apre il 26 dicembre e il primo gennaio. Protesta dei lavoratori della Manutencoop
Dese: area AEV urbanizzata foto ok
Dese: area AEV urbanizzata foto ok

VENEZIA. Lavoratori in attesa di sapere se l'ipermercato Carrefour aprirà o meno il giorno di Santo Stefano. A Venezia e nella prima cintura, grazie alla pressione del Comune, è stato raggiunto una sorta di patto tra i giganti del commercio: il 26 dicembre Valecenter di Marcon, Nave de Vero di Marghera e Panorama, Auchan terranno chiuso. L'unica catena che tiene sulle spine i lavoratori è il Carrefour di Marcon, che si trova all'interno del centro commerciale Valecenter e che sembra intenzionata a chiamare a raccolta i dipendenti come avverrà nell'iper gemello di Portogruaro, sia il 26 che l'1 gennaio.

Adl Cobas non ci sta, in una nota diffusa ieri spiega che le lavoratrici di Manutencoop che prestano servizio all'iper, incroceranno le braccia nel caso la catena ufficializzasse l'apertura. «Per l'ennesima volta Carrefour ha deciso di attuare una provocazione sulla pelle dei lavoratori», si legge, «da qui la protesta delle addette alla pulizia. Le domeniche e le festività servono per poter vivere, socializzare, godersi un minimo del frutto del proprio lavoro. Da anni ci dicono che c'è la crisi e per questo bisogna accettare tutto e stare zitti “per non perdere il posto di lavoro”. Ci hanno detto che le aperture domenicali e festive avrebbero migliorato la situazione, invece non è stato così e le condizioni dei lavoratori sono sempre peggiorate».

«Se la Regione può mettere dei paletti ben venga», commenta Alessandro Vinsentin (Uiltucs Uil), «la questione è politica, ad oggi i sindaci non contano niente e le grandi catene fanno il bello e il cattivo tempo».Ieri l'assemblea al Carrefour dell'Adriatico 2 di Portogruaro, centro commerciale che rimarrà chiuso come Valecenter: «I lavoratori non daranno la diponibilità nelle giornate del 26 e dell'1, l'azienda si attrezzerà in altri modi. Domani ci sarà l'assemblea a Marcon, stiamo a vedere». Aggiunge: «Speriamo che questo tavolo porti buoni frutti, al di là del 26 dicembre ci sono feste importanti come il primo maggio, il 25 aprile, è in atto uno scempio delle tradizioni culturali ed etiche del Paese».

«L'azienda tiene i lavoratori sul filo del rasoio», aggiunge Andrea Stevanin (Fisascat Cisl), «il tavolo etico è positivo, ma il problema è mettere attorno a un tavolo la grande distribuzione, mi auguro che al primo incontro vengano tutti per ragionarci sopra». «Sono convinto», precisa Boris Brichese (Filcams), «che il problema non si possa risolvere a livello territoriale-locale, ma solo su un piano regionale».

Marta Artico

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova