C’è il mega bacino di Caldogno alluvione scongiurata a Vicenza

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Vicenza e anche molti comuni del Padovano salvati dall’incubo dell’alluvione come nel 2010. La piena del Bacchiglione non ha provocato disastri perché il Genio civile ha dato l’autorizzazione ad aprire l’invaso di Caldogno, sotto l’occhio vigile del sindaco Nicola Ferronato. L’asse idrografico Timonchio-Bacchiglione ha scaricato una quantità devastante di pioggia e fango e per salvare Vicenza si è deciso di aprire la prima cassa di espansione alla bocca di presa per arginare l’onda di piena. L’invaso di Caldogno è immenso: 2 casse di espansione su 110 ettari, 4 paratoie in acciaio controllate da remoto, 2 anni e mezzo di lavoro e 40 milioni di euro di spesa. I fondi sono arrivati dalla legge speciale post alluvione 2010 che ha consentito al Veneto di realizzare 925 interventi pari a 911 milioni. I 110 ettari della “diga” di Caldogno possono raccogliere 4 mln di metri cubi di acqua e gli agricoltori potranno coltivare i loro terreni appena l’invaso verrà svuotato. A Vicenza-città hanno tirato un sospiro di sollievo: sabato il Bacchiglione a Ponte degli Angeli aveva superato il livello di guardia di 5,25 metri per poi scendere ieri entro i limiti di sicurezza. —
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