C'è tutto il fascino del bel Renè nel "Vallanzasca" di Placido
Un film che assomiglia a "Romanzo criminale" in linea con molte pellicole che raccontano la vita di famosi malviventi. Tutto il "fascino del male" nel film presentato fuori concorso a Venezia da Michele Placido

Il cast del film "Vallanzasca"
VENEZIA. Quanto e' affascinante Renato Vallanzasca nel film di Michele Placido? Non poco, come d'altronde lo sono quasi tutti i criminali sul grande schermo, da Scarface ad Alex di Arancia Meccanica. "Vallanzasca - Gli angeli del male", fuori concorso oggi alla Mostra del cinema di Venezia, è così totalmente in linea con questa tradizione anche se, essendo vivo ancora il bandito milanese della banda della Comasina, ha suscitato levate di scudi e polemiche.
Una cosa è pero certa il 'bel Renè' interpretato da Kim Rossi Stuart ha fascino da vendere. E mostra, nonostante le violenze compiute e che si vedono puntuali nel film prodotto dalla Fox, una sua etica e soprattutto un'ironia che ammalia. Due sole battute per capire di cosa si parla. In carcere, quando è ormai un divo dei media e riceve proposte d'amore da centinaia di donne, dice ridendo con una delle tante foto in mano:''Questo è il gusto un po' perverso delle casalinghe italiane''. E ancora in carcere mentre sta per sposarsi dice inaspettatamente "ma questa è roba da teatro dell'assurdo''.
Nel film scorrono veloci la vita, i crimini, gli arresti e le fughe dal carcere di Renato Vallanzasca e della sua banda in una ricostruzione perfetta della Milano, anni settanta. Si parte dal suo primo atto criminale, anche quello non privo di fascino, la
liberazione di una tigre del Circo quando aveva solo otto anni. C'è il mondo della mala dominato da Francis Turatello, detto "Faccia d'angelo", le prima rapine (''io sono nato per rubare'' dice più volte Kim Rossi Stuart), l'incontro con la bellissima
Consuelo (Valeria Solarino) che gli resterà accanto fino all'evasione da San Vittore, quattro anni e mezzo dopo.
Una latitanza, quella di Vallanzasca, che si conclude con l'uccisione di due poliziotti al casello di Dalmine. Gli anni successivi vengono scanditi nel film di Placido che non può che ricordare per stile e fotografia "Romanzo criminale", i suoi passaggi da un carcere all'altro, i suoi processi e rocambolesche fughe. Dopo l'ennesima evasione rivede Antonella (Paz Vega), amica d'infanzia che gli sta ancora accanto. Ma ancora una volta la latitanza di Vallanzasca si conclude in una sera d'estate quando ancora una volta il bandito, raccontato da Placido, mostra il suo lato buono. Due giovani carabinieri lo fermano nelle sua auto non riconoscendolo. Lui ha una pistola
nell'auto, ma vista l'ingenuità e la giovinezza non la tira fuori, ma rivolgendosi all'agente gli dice:''stasera hai fatto bingo. Io sono Renato Vallanzasca''.
Nel cast del film, distribuito dalla Fox a dicembre, anche Filippo Timi e Francesco Scianna. Le musiche sono dei Negramaro.
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