Chiude l’Istituto Pio XII sul lago di Misurina

AURONZO. La decisione è stata presa. L’Opera diocesana San Bernardo degli Uberti chiuderà l’Istituto Pio XII di Misurina entro la fine dell’anno. Una comunicazione che ha spiazzato i sindacati, che solo mercoledì hanno incontrato la dirigenza e saputo come stavano le cose.
«Di solito si rivolgono a noi quando iniziano i problemi, non quando la decisione è stata presa», lamentano Cgil, Cisl e Uil. «A meno che dietro questa decisione non ci sia dell’altro». Magari l’idea di trasformare l’edificio in un hotel di lusso. Ma anche quella di spostare sempre più i servizi dalla montagna alla pianura, da parte della Regione.. Considerazioni che i sindacati fanno analizzando la situazione, che appare senza alcuna possibilità di cambiamento.
«A meno che la Regione stessa non lanci un sasso, che non decida di cambiare le regole da lei stessa introdotte per accedere alla struttura», dice Mauro De Carli, segretario Cgil. «Solo in quel caso la direzione dell’Opera diocesana di Parma potrebbe tornare sui suoi passi». «I problemi nascono dal calo dell’utenza», spiega Stefano Calvi (Fisascat Cisl). La struttura, che è privata ma lavora in convenzione con il sistema sanitario nazionale (Regione Veneto), «sta in piedi con una media di trenta bambini, ma a settembre saranno solo due».
La diminuzione, aggiunge Gianluigi Della Giacoma (Cgil Fp) è dovuta ai nuovi criteri introdotti due anni fa dalla Regione per accedere all’Istituto Pio XII: non è più sufficiente la prescrizione del medico, ogni caso deve essere valutato da una commissione composta da due medici. Un po’ come avviene per le case di riposo.
«Negli ultimi quattro anni gli introiti per la struttura sono diminuiti del 55%», spiega Mauro De Carli, segretario Cgil, che ha analizzato i bilanci. «I contributi dati dalla Regione in base alla convenzione rappresentavano il 78% del volume dei ricavi; nel 2018 erano solo il 56%. Il costo del personale (12 dipendenti assunti e altrettanti collaboratori) e delle spese alberghiere rappresenta il 110% dei ricavi». Una situazione insostenibile per l’Opera diocesana.
«Verificheremo non ci siano altre intenzioni», annuncia De Carli. «Forse si vuole trasformare la struttura in qualcos’altro?». Mondiali e Olimpiadi sono dietro l’angolo, e la corsa ai posti letto è già iniziata. Il Pio XII era un albergo, prima di diventare clinica specializzata, i sindacati temono che si voglia investire in tal senso. —
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