Paolino lascia la presidenza della Città della Speranza
L’addio per l’incompatibilità con gli impegni da manager. Al suo posto Bedeschi. L’ad Stefano Lupi: «Il nostro è un centro d’avanguardia, siamo aperti ai padovani»
![Giovanni Paolino lascia la presidenza della Città della Speranza](https://images.mattinopadova.it/view/acePublic/alias/contentid/1h4f4o2a48dc4rasv65/0/copia-di-copy-of-image_0.webp?f=16%3A9&w=840)
Giovanni Paolino lascia la presidenza della fondazione Città della Speranza. L’annuncio è arrivato giovedì scorso durante il consiglio direttivo come un fulmine a ciel sereno.
Eletto a gennaio del 2024, il direttore generale della multinazionale dei surgelati Eismann Italia ha rassegnato le dimissioni, impossibilitato – da quello che emerge dalle comunicazioni ufficiali dell’ente – a gestire gli impegni correlati alla Fondazione.
«Auguro alla Città della Speranza di proseguire la sua missione a sostegno della ricerca nella speranza che si arrivi presto alla guarigione di tutti i bambini da queste malattie», è stato il suo messaggio di saluto.
Al suo posto ha assunto il ruolo di facente funzione il vicepresidente Guglielmo Bedeschi, che resterà in carica fino ad aprile, quando la onlus sarà chiamata ad approvare il bilancio.
Le visite alla Torre
Ieri intanto diverse persone hanno partecipato alle visite della Torre della ricerca, organizzate per restituire alla città il lavoro che viene effettuato nella struttura di corso Stati Uniti. Il primo appuntamento ha accolto anche delle famiglie e i più piccoli sono stati quelli maggiormente rapiti dalla magia dei laboratori.
Un’occasione in cui i visitatori hanno potuto toccare con mano il buon esito di tutte le donazioni, e comprendere appieno che cosa sia il concetto di ricerca in ambito pediatrico.
Da ieri e per dodici appuntamenti nelle giornate di sabato e mercoledì – dalle 10.30 alle 11.30 il sabato e dalle 15 alle 16.30 il mercoledì – padovani e non sono invitati a una visita speciale gratuita.
Dieci piani di ricerche
Ad accogliere questi particolari ospiti ieri c’erano la professoressa Michela Pozzobon, che si occupa di cellule staminali e medicina rigenerativa, e la collega Maria Andrea Desbats, ricercatrice del laboratorio di clinica genetica ed epidemiologia.
«Da sempre la Torre della Ricerca è aperta alle visite. Il nostro intento è quello di far conoscere il lavoro di tutte le persone che operano all’interno dell’edificio e dei laboratori, ai quali si affiancano anche figure incredibili come quelle dei volontari – ha sottolineato Stefano Lupi, amministratore delegato dell’Istituto di ricerca pediatrica – La lotta alle patologie oncoematologiche pediatriche è il frutto della sinergia di diversi attori, tutti contribuiscono a questo obiettivo e fanno in modo che il nostro istituto sia a livello nazionale e internazionale, un centro a cui guardare se si parla di ricerca avanzata».
I dieci piani che svettano e che sono il simbolo di una ricerca che punta a trovare soluzioni e cure tempestive per patologie tumorali per i più piccoli, sono quindi un luogo aperto a tutti: «Speriamo anche che attraverso queste iniziative qualche giovane possa comprendere l’importanza del lavoro svolto e decida di dedicarsi alla ricerca, senza andare poi all’estero», ha concluso infine Lupi.
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova